Cercare di dare una lettura politica alle prossime amministrative a Paola è quasi impossibile. Sul grande centro del Tirreno cosentino tutto, politicamente, si mischia e si confonde.

Per capirlo bisogna partire dalla fine della scorsa legislatura ovvero dalla caduta del sindaco Giovanni Politano sfiduciato da nove consiglieri, della sua stessa maggioranza, un attimo dopo aver deciso di aderire a Forza Italia. Naturalmente le tossine di quella stagione politica non si sono ancora smaltite e così il centrodestra è letteralmente esploso in mille pezzi.

La più determinata nel voler staccare la spina all’ex sindaco fu Emira Ciodaro che proprio in disaccordo con Forza Italia lasciò il partito per aderire alla Lega. Oggi la Ciodaro ha stretto un’alleanza con lo storico sindaco di Paola, il socialista Roberto Perrotta. Questi, già sindaco per tre volte della città, viene indicato da molti come l’uomo da battere in questa tornata elettorale. Come detto il centrodestra ci proverà a ranghi sciolti.

Giovanni Politano da uscente è stato riproposto come candidato sindaco, ma non è riuscito per ora ad aggregare per intero il suo partito. Un pezzo dei forzisti, infatti, preme per un altro nome e anche questa volta si tratta di un ex primo cittadino ovvero Basilio Ferrari. Sono ovviamente i consiglieri comunali che hanno deciso di interrompere l’esperienza Politano e remano contro la sua riproposizione.

Toccherà all’assessore regionale, Gianluca Gallo, nelle sue vesti di coordinatore provinciale del partito trovare una mediazione. Sembra difficile, però che Ferrari arrivi alla fine della corsa, al massimo la soluzione potrebbe essere un candidato di superamento che al momento non si trova. Difatti il centrodestra ancora non ha ufficializzato il suo candidato. Insomma Forza Italia sul tirreno sembra davvero in crisi visto che tutti i sindaci che hanno aderito al partito hanno finito per essere sfiduciati. Lo è stato Politano a Paola, ma anche Giacomo Perrotta a Scalea, passando per Ermanno Cennamo a Cetraro. Un brutto segnale in vista delle prossime amministrative.

Più compatto sembra questa volta il centrosinistra che ha individuato un candidato in Graziano Di Natale, più volte consigliere provinciale e anche regionale del Pd. L’avvocato è riuscito in quello che ormai sembra un miracolo ovvero compattare quasi tutte le forze del fronte progressista il Pd, M5s, il DeMa di De Magistris che a Paola è rimasto attivo oltre ad una serie di associazioni civiche.

Sembrava che questo fronte potesse essere eroso a sinistra da un’altra candidatura, quella del giovane Andrea Signorelli. La sua candidatura supportata da una serie di associazioni radicali però è durata lo spazio di un mattino. E’ bastato un incontro, con alcuni dissidenti di destra del gruppo Politano, filmato dai telefonini, per far saltare la candidatura.

A sinistra però c’è anche il gruppo di Rifondazione che propone Angelo Lamberti. Può darsi che alla fine l’ex gruppo di SIgnorelli decida di convergere su di lui o tirerà fuori un altro candidato. L’altra ipotesi è un repentino slittamento a destra della coalizione civica che proponeva Signorelli. Insomma quando mancano due settimane alla presentazione delle liste la situazione politica è ancora molto fluida.

Eppure tanti sono i temi caldi che dovrà affrontare la prossima amministrazione a partire dalla messa in sicurezza dei conti con 30 milioni di residui passivi e una riscossione che non riesce a decollare. Poi c’è il capitolo infrastrutture a partire dal porto con il clamoroso definanziamento da parte del Cipess dello stanziamento da venti milioni. Infine c’è la questione del restyling del lungomare con un progetto avveniristico che vorrebbe trasformare la passeggiata in un vero e proprio parco urbano. Questa volta i soldi ci sono, 2,5 milioni stanziati con il Fondo Coesione. Ma sul progetto ci sono le perplessità dei titolari dei lidi e delle attività commerciali. Su questi temi si giocherà la prossima campagna elettorale.