Il nuovo commissariamento da parte della Protezione Civile non è inedito. Nel 2007 Spaziante aveva fra gli obiettivi la costruzione dei nuovi nosocomi e si è beccato una denuncia dall’allora giunta regionale. L’attuale commissario non ha più alibi: nessuno ha mai avuto poteri così ampi in materia
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
Tutto si può dire al presidente Roberto Occhiuto tranne che non abbia il coraggio di assumersi le sue responsabilità. Come definire altrimenti la scelta di farsi nominare commissario delegato «per l’attuazione degli interventi concernenti il sistema ospedaliero della Regione Calabria, da realizzare nella vigenza dello stato di emergenza dichiarato con delibera del Consiglio dei ministri del 7 marzo 2025».
Una scelta che ha fatto molto discutere perché dà poteri amplissimi ad Occhiuto che era già commissario alla Sanità. Con questa nuova nomina, il presidente può decidere tutto quello che riguarda l’iter per la realizzazione dei vari ospedali (Sibaritide, Vibo Valentia, Gioia Tauro, Locri, Gom di Reggio Calabria, Asp di Reggio Calabria, Cosenza, Azienda ospedaliero-universitaria di Catanzaro e Asp di Crotone). I detrattori hanno parlato di un commissario che si è fatto commissariare per avere le mani più libere possibile. E non è certo un affare da poco sia dal punto di vista economico sia politico.
Sotto il primo aspetto si tratta di quasi un miliardo e mezzo di euro da gestire attraverso procedure spedite, sulla falsa riga del Ponte Morandi di Genova, eliminando lungaggini burocratiche, passando sopra anche la volontà degli enti locali (il riferimento è al contenzioso con il Comune di Cosenza sull’ubicazione del nuovo ospedale). Un piatto talmente ricco da far tremare le vene ai polsi.
Sul piano politico la posta in gioco è altrettanto alta perché, come noto, alcuni di questi ospedali sono stati finanziati nel lontano 2004 e quello più avanti nella realizzazione è quello della Sibaritide, arrivato al 35% dei lavori. Se Occhiuto dovesse riuscire ad avviare un po’ di questi ospedali e completare quello della Sibaritide porterebbe a casa un grandissimo risultato politico. In caso contrario non avrà più giustificazioni perché nessuno ha mai avuto maggiori poteri di lui nella gestione della sanità regionale. Prima con i decreti Calabria due volte reiterati, ampliando i poteri del commissario, adesso con questo nuovo incarico dopo il fallito tentativo di inserire alcuni emendamenti ad hoc per la sanità calabrese nel Milleproroghe.
Quanto tempo avrà a disposizione? Il timing non è certo perché il decreto non lo fissa. Se ne desume, quindi, che anche se Occhiuto scadrà da commissario per il Piano di rientro non così da quello investito dalla Protezione Civile per la realizzazione dei nosocomi calabresi. A meno, ovviamente, di un nuovo decreto da parte del Governo.
Ma la posta in gioco è altissima soprattutto per i calabresi che anni aspettano un’offerta sanitaria segna di questo nome. La speranza, per tutti i calabresi indipendentemente dalle magliette politiche, è che Occhiuto riesca nell’impresa.
Si perché anche questa nomina non è inedita nella disastrata storia della sanità calabrese. Occhiuto ha avuto un predecessore. L’ordinanza numero 3635 del 21 dicembre 2007, firmata dall’allora presidente del Consiglio dei ministri Romano Prodi, prevedeva infatti la nomina – su proposta del Dipartimento della Protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri – dell’assessore regionale alla Salute della Giunta Loiero, Vincenzo Spaziante come commissario “per il superamento della situazione di emergenza socio-economico-sanitaria determinatasi nella Regione Calabria”. Era l’inizio del commissariamento in sanità della nostra regione. Spaziante veniva poi incaricato della realizzazione delle strutture ospedaliere previste dall’Accordo di programma integrativo, sottoscritto dal Ministero della Salute e dal presidente della regione Calabria in data 6 dicembre 2007, oltre che della riorganizzazione, dell’adeguamento e del potenziamento delle dotazioni tecnologiche ospedaliere esistenti.
Sapete come è andata a finire? Gli ospedali non vennero realizzati e, come racconta Carlo Guccione nel suo libro “Amara verità” nel settembre 2009, sarà l’intera Giunta regionale a denunciare Spaziante per interruzione di pubblico servizio e rifiuto di atti d’ufficio con possibili danni all’erario.
Per Occhiuto tifiamo tutti per un esito diverso.