«Incredulità, stupore, indignazione. Questi i più immediati sentimenti provati dopo le prime, frammentarie notizie battute dalle agenzie o gli articoli di stampa nei quali vengono ipotizzati aiuti elettorali da parte di consorterie mafiose arruolate per far votare la lista da me capeggiata in occasione delle elezioni comunali del giugno 2016». Il sindaco di San Giorgio Morgeto, Salvatore Valerioti risponde agli articoli di stampa sulla infiltrazione della ‘ndrangheta in Valle d’Aosta e sui rapporti del principale indagato Antonino Raso con la cittadina reggina in occasione della tornata elettorale del 2016.

 

 

«I riferimenti e le mezze frasi estrapolate da un’ordinanza di cui tutti conoscono il contenuto tranne coloro che ne diventano vittime mediatiche designate – precisa il primo cittadino -  non possono gettare ombre su singoli componenti né sull’intera maggioranza consiliare comunale, liberamente eletta dal popolo sangiorgese senza alcun aiuto o sostegno richiesto a ndranghetisti locali o valdostani o a malavitosi di alcun genere. Nel manifestare vicinanza ed affetto all’assessore Domenico Gargano, uomo di spiccata rettitudine ed onestà, oltre che agli esponenti politici regionali citati insieme a lui, ai miei assessori e consiglieri comunali, intendo ribadire – aggiunge - che la nostra amministrazione comunale ha sempre agito, sin dal suo insediamento, in un assoluto ambito di legalità e trasparenza e che non esiste alcun atto amministrativo che possa in alcun modo legare la nostra attività a consorterie mafiose nè locali, nè valdostane, o ricondurre a rapporti equivoci con le stesse istituzioni valdostane».

 

Rimarcati gli ottimi rapporti con la politica valdostana: «La Carta dell’Amicizia  da anni sancisce i rapporti fra la comunità che io oggi amministro, comunità composta in massima parte da persone semplici ed oneste, e la Citta’ e l’intera Valle d’ Aosta nella quale risiedono oltre 5000 cittadini di origini sangiorgesi».

 

Nello specificare che non ci sono indagati tra amministrazione e consiglieri comunali: «Siamo fiduciosi – aggiunge - che l’azione della giustizia sarà in grado di diradare ogni pur minimo dubbio sul nostro operato e, a tal fine, ho provveduto a richiedere a sua eccellenza il prefetto di Reggio Calabria, dottore Michele Di Bari un incontro urgente per metterci a sua disposizione, fornire le spiegazioni dovute e ribadire la nostra indignazione rispetto ad illazioni infondate ed altamente lesive del nostro operato», conclude.

 

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