Se il Ponte è il futuro, il mare è il presente. La giornata politica di ieri ha riguardato molto da vicino le cose calabresi, presenti e future. C’è stato infatti l’incontro fra il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini e i governatori di Calabria, Roberto Occhiuto, e Sicilia, Renato Schifani, per parlare della realizzazione del Ponte sullo Stretto. Una infrastruttura di cui si parla da secoli e che presenta mille difficoltà di sostenibilità ambientale ed economica, ma che sicuramente, se realizzata, garantirebbe al leader della Lega la posterità.

Roberto Occhiuto ha detto giustamente che questa potrebbe essere la volta buona e che i soldi in fondo non sono un problema, si troveranno. Il punto è tutto il resto. Il presidente, prima di iniziare il colloquio con Salvini, aveva detto ai cronisti che il Ponte da solo proprio no, che grandi infrastrutture come la Ss 106 e l’Alta velocità devono comunque avere la priorità. Ha anche aggiunto che il Ponte può essere un grande attrattore di infrastrutture come avvenne con l’Autostrada del Sole che finì per stimolare la viabilità secondaria. Al termine dell’incontro Occhiuto si è detto soddisfatto anche per aver portato a casa un risultato importante per la Ss 106.

Ma le notizie più importanti ieri sono arrivate dal mare. C’è stato lo sbarco a Reggio Calabria della della nave Rise Above con a bordo 89 migranti fra cui donne incinte e bambini molto piccoli. Il sistema dell’accoglienza calabrese è scattato anche se ormai siamo al collasso. Il Cara di Isola Capo Rizzuto è una polveriera: su 645 posti disponibili attualmente ospita quasi 1500 persone. Complice il bel tempo gli sbarchi stanno continuando. Si calcola che nella sola Locride nel 2022 siano arrivate circa 9mila persone.

Difendere i confini nazionali

Ma la vera notizia politica è che sul tema il presidente del consiglio, Giorgia Meloni, ha ottenuto la sua prima vittoria politica. La nave dell’ong francese Médecins Sans Frontières è stata dirottata verso il porto di Marsiglia dove sbarcherà fra circa dieci giorni. Una vittoria che vellica parte dell’elettorato sia di Meloni sia di Salvini che da tempo chiedono una inversione di rotta dell’Europa sulla gestione dei migranti.

Difatti la premier, che finora sul tema aveva taciuto, ha subito affidato il suo pensiero ai social parlando di difesa dei confini nazionali. «Negli ultimi anni - ha ricordato - abbiamo assistito a una gestione inadeguata del fenomeno, che ha prodotto grandi ed evidenti disagi: hotspot al collasso, sbarchi aumentati, Forze dell'Ordine allo stremo. E il tutto ha portato a un crescente clima di insicurezza generale. Il nostro obiettivo - ha sottolineato - è difendere la legalità, la sicurezza e la dignità di ogni persona. Per questo vogliamo mettere un freno all'immigrazione clandestina, evitare nuove morti in mare e combattere i trafficanti di esseri umani».

Una notizia che avrò certamente ripercussioni sul piano internazionale e nei rapporti con la Ue, ma avrà effetti soprattutto sulla nostra regione, che è terra di sbarchi.

Occhiuto: «L'Europa solidale conviene a tutti»

«La Rise Above è stata accolta in Calabria, a Reggio, perché la Ong ha operato con il concerto delle autorità competenti. Devo dire, però, che la mia Regione non ha accolto solo questa nave. Dall’inizio dell’anno in Calabria ci sono stati sbarchi che hanno dato ospitalità a 15mila immigrati». Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, intervenendo ad “Agorá”, su Rai 3.

«Ci sono nuove rotte dell’immigrazione che stanno riguardando la Calabria. C’è un Comune bellissimo, Roccella Jonica, che è stato interessato da numerosi sbarchi. Però non facciamo polemiche sui migranti. La mia è una Regione abituata a subire l’emigrazione. Tanti calabresi nel corso degli anni sono emigrati in altri Paesi del mondo. La Calabria è una Regione accogliente, ma credo che questo sia un processo che vada governato. Quando emigravano gli italiani andavano in Paesi che governavano l’immigrazione. Oggi noi non riusciamo a farlo. Sarebbe utile che ci facessimo sentire un po’ di più in Europa e che tutta la comunità politica fosse più unita. Trovo singolare che addirittura si festeggi quando l’Europa dice no al governo nazionale. Bisogna tifare per l’Italia a prescindere del colore politico dell’esecutivo. Se l’Europa si dimostra solidale se ne avvantaggia il Paese intero, non solo una parte politica».

Ferrara: «Meloni discuta con i suoi alleati in Europa»

Non è dello stesso avviso l’eurodeputata calabrese del M5s, Laura Ferrara. «Non parlerei di una vittoria del nuovo Governo perché le regole sulla gestione dei flussi migratori restano sempre le stesse a livello internazionale ed europeo», dice la parlamentare.

«E anzi - aggiunge - il Governo italiano in questo momento non le sta rispettando perché sta inadempiendo ad un obbligo morale e giuridico, ovvero quello di rispondere ad una richiesta di salvataggio facendo sbarcare tutte le persone e dando loro la possibilità di esercitare il diritto di asilo, riconosciuto a livello europeo. Peraltro in tal modo si preclude anche la possibilità di applicare l’accordo di Malta, procedendo così alla distribuzione dei migranti tra i 23 Paesi firmatari».

«Piuttosto la Meloni - conclude la Ferrara - dovrebbe discutere di questo con i suoi alleati europei, che sono sempre stati refrattari nel rispetto dell’art 80 del trattato sul funzionamento dell’UE (cooperazione ed equa ripartizione delle responsabilità nella gestione della migrazione tra tutti i Paesi UE), convincendoli ad assumersi le loro responsabilità, perché fatta eccezione per i rifugiati ucraini, gli alleati europei di Giorgia Meloni hanno sempre rifiutato di accogliere richiedenti asilo provenienti da altri Paesi».

Ferro: «La fermezza del Governo è inequivocabile»

«La decisione della Francia di accogliere la nave Ocean Viking, della ong francese SOS Meditérranée, dà ragione alla posizione di Fratelli d’Italia, che sostiene da sempre che i flussi migratori debbano essere un problema dell’Europa e non solo dell’Italia», va giù dritta il sottosegretario agli Interni. «La fermezza del governo Italiano - dice - ha costretto gli altri Paesi ad assumersi le proprie responsabilità e a mettere in pratica la solidarietà anziché limitarsi a dare lezioni. Noi non abbiamo mai messo a rischio la sicurezza dei migranti, anzi abbiamo garantito soccorso, assistenza e rispetto delle esigenze umanitarie, facendo sbarcare tutte le persone fragili e vulnerabili. L’obiettivo del governo è quello di mettere frenare l’immigrazione clandestina - che è cosa diversa dall’accoglienza dei profughi - contrastare il traffico di esseri umani e scongiurare le morti nel Mediterraneo evitando la partenza delle carrette del mare. Un traffico che viene agevolato dalle navi delle Ong che fanno la spola tra le coste africane e quelle italiane».

Queste quindi le posizioni politiche sul delicato tema degli sbarchi. In attesa che il Governo metta mano anche alla situazione che si vive a terra, in particolare nei comuni costieri della Calabria che non si sono mai tirati indietro quando si è trattato di accoglienza, ma oggi sono davvero allo stremo.