«La nuova multiutility è stata approvata senza un reale e approfondito dibattito: una vittoria dell'esecutivo ma una sconfitta per la politica». Lo afferma il vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria Franco Iacucci (Pd), a margine della seduta in cui è stata approvata la legge sull’Organizzazione dei servizi pubblici locali dell’ambiente

«Non si può negare - prosegue Iacucci - la necessità impellente di procedere ad una riorganizzazione dei servizi idrici e dei rifiuti anche per intercettare le numerose risorse che vengono dal Pnrr e che potrebbero una volta per tutte risolvere alcuni dei problemi atavici della nostra regione. Ciò che si contesta, però, e che è sotto gli occhi di tutti è il metodo utilizzato per approcciarsi alla costituzione di questo nuovo Ente. Se lo Statuto della Regione, al comma 3 dell'art. 54, prevede che per l'approvazione di leggi istitutive di questo tipo ci voglia una maggioranza qualificata dei 2/3, ci sarà un motivo. Il presidente Occhiuto è fortunato e ha già una maggioranza sufficiente ma questo non giustifica la pervicace volontà di non coinvolgere la minoranza».

Secondo il vicepresidente del Consiglio regionale, «non si può pensare di avviare una profonda riforma dell'Ente Regione e del nostro territorio a colpi di maggioranza senza confronto e concertazione né in aula né nelle commissioni preposte. Non si possono calare dall'alto provvedimenti di questo genere spogliando del ruolo non solo il Consiglio regionale ma i tanti sindaci che sono sul fronte di queste battaglie da anni e che meritano di essere ascoltati non fosse altro per la loro conoscenza del problema e per rispetto delle Istituzioni. La Regione per statuto programma ma non gestisce. Qua invece si sta andando verso un accentramento di gestione in capo all'esecutivo che è completamente fuori dal tempo mentre il resto del Paese va in direzione opposta. Un accentramento che non è gestibile, tra l'altro: la macchina burocratica della regione non può farcela. Il sistema delle deleghe va profondamente rivisto e occorre decentrare, coinvolgendo nella governance dei processi i Comuni e le Province».

E ancora: «Tra l'altro, molte sono le cose di questa legge che andrebbero discusse a cominciare dal potere eccessivo del direttore nominato dal presidente della Giunta a fronte di un'assemblea d'ambito composta da 40 sindaci con una funzione meramente consultiva. Così come avremmo voluto qualche delucidazione sui costi di questa operazione che rischia di essere solo mediatica e di creare l'ennesimo carrozzone inutile. L'opposizione non resterà a guardare se l'esecutivo non comprende che si deve ampliare la platea decisionale quando si discutono provvedimenti come quello odierno o il POR, su cui pure il dibattito è stato quasi nullo, o il termovalorizzatore o il rigassificatore di Gioia Tauro. Neanche i sindaci dei territori, Alessio di Gioia Tauro e Tripodi di San Ferdinando, sono stati ascoltati: le loro osservazioni sono condivisibili e giuste».

«So che il presidente Occhiuto, come lui stesso ha ricordato - conclude Iacucci - ha alle spalle un'importante esperienza politica e non ha bisogno di consigli ma chi amministra ha il dovere dell'ascolto e della condivisione. So che il coinvolgimento è più faticoso, forse meno veloce ma il vecchio adagio recita vai piano che vai veloce. A rimetterci, nella fretta, potrebbe essere la Calabria e questo non possiamo permettercelo».

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