Gli inizi come sindacalista e l’approdo alla politica prima nell’Msi e poi in An. Deputato, presidente di Provincia e sindaco di Catanzaro, da assessore regionale al Turismo coniò lo slogan “Calabria, Mediterraneo da scoprire”
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Quando nel 2017 Michele Traversa decise di aderire a Fratelli d'Italia, a salutare l'ingresso di un esponente storico della destra sociale in quello che era il nuovo contenitore politico degli ex missini, fu Giorgia Meloni in persona dal palco del congresso di Trieste. Oggi quel partito governa l'Italia e sembrano molto lontani i tempi in cui il movimento sociale era tenuto ai margini dell'arco costituzionale.
Al Viminale, con un incarico di primo piano, siede Wanda Ferro, sottosegretario di Stato al Ministero degli Interni, una vita trascorsa accanto a Traversa tanto da essere considerata la sua "delfina", appellativo che non le ha mai creato alcun imbarazzo. Anzi, che Ferro ha sempre rivendicato con orgoglio. «Michele Traversa per me in politica ha significato tutto – scrive sui social l'amica di sempre – È grazie alla sua fiducia che ho mosso i primi passi nelle istituzioni, e grazie agli insegnamenti che ha saputo darmi con poche parole ma con il suo esempio: quello di un uomo onesto, rigoroso, capace, che ha vissuto la politica come pura passione e come servizio nei confronti della propria città, della sua regione e della sua gente, ma soprattutto con grande senso di responsabilità. Mi ha insegnato che nessuna conquista in politica è solida e duratura se non arriva attraverso il consenso, dei cittadini o degli iscritti al partito».
È una storia politica che affonda le proprio radici negli anni '70, quando anche Catanzaro è stata al centro di fatti e circostanze ancora del tutto mai chiarite che hanno profondamente segnato il capoluogo di regione come l'intera Penisola. Anni in cui Traversa era un giovane militante di destra e Ferro una ragazzina con il sogno della politica. Una storia di coerenza, di chi ha scelto di stare sempre dalla stessa parte e che al tempo stesso rivela una delle caratteristiche principali del politico Michele Traversa. Secondo molti osservatori politici nel Traversa amministratore non traspariva mai l’appartenenza politica, o meglio: non faceva prevalere le differenze politiche. Un’anomalia in un sistema in cui se sei di destra sei di destra, se sei di sinistra sei di sinistra, dove le cose sono destinate ad incontrarsi mai.
Negli ultimi anni "il presidente" come affettuosamente lo chiamavano i suoi concittadini, ha ricoperto l'incarico di presidente onorario del Parco della Biodiversità di Catanzaro, che lui stesso ha ideato e contribuito a realizzare nel corso del suo mandato alla guida della Provincia. Chiunque visitasse il parco, negli ultimi tempi, poteva facilmente imbattersi in quell'uomo distinto che a bordo di un auto elettrica controllava ogni angolo con la cura l'amore e la competenza che si deve ad uno dei parchi più apprezzati d'Italia. Un amore che Traversa riusciva a infondere anche ai suoi concittadini con i quali si soffermava scambiando aneddoti, curiosità o per esporre loro qualche nuovo progetto finalizzato a far splendere ancor di più quella struttura.
Traversa ha iniziato la sua carriera come sindacalista nella Cisnal per poi diventare vicesegretario generale dell'Ugl. Quindi l'approdo alla politica prima nel Movimento Sociale Italiano, tra la fine degli anni '80 e gli inizi degli anni '90, poi alla guida del nuovo partito di Alleanza nazionale in Calabria come consigliere e assessore regionale sotto la presidenza Nisticò, dal 95 al 99. Da assessore al Turismo coniò il celebre slogan "Calabria, Mediterraneo da scoprire". Dopo la carica di presidente della Provincia, che ha ricoperto dal 1999 venendo confermato nel 2004, è stato eletto alla Camera dei deputati nel 2008 nelle liste del Popolo delle libertà. Nel 2011 è stato eletto sindaco di Catanzaro, con una percentuale di poco superiore al 62%, per dimettersi dopo solo sette mesi, scegliendo l'incarico di deputato.