L’operazione verteva sull’attività di famiglia. Il primo cittadino e il figlio Gino erano stati accusati di bancarotta fraudolenta e auto-riciclaggio
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A seguito della decisione del gip del tribunale di Paola che ha disposto la revoca della misura cautelare, Giacomo De Marco, per effetto della legge Severino è rientrato nella carica di primo cittadino di Maierà.
Affari di famiglia
L’uomo era rimasto coinvolto nell’inchiesta "Affari in famiglia", portata avanti dalla Guardia di finanza sotto la direzione della procura di Paola. L’operazione aveva portato all'arresto di De Marco e del figlio Gino, entrambi imprenditori edili. Ed è proprio l'attività imprenditoriale era finita al vaglio degli inquirenti. Secondo il quadro accusatorio, i due si erano resi responsabili del reato di bancarotta fraudolenta e auto-riciclaggio, procurandosi un provento illecito che ammonterebbe a circa 1,5 milioni di euro. A metà aprile, il Riesame di Catanzaro aveva annullato l'ordinanza relativa al capo di imputazione di autoriciclaggio assegnando ai due indagati gli arresti domiciliari, condotti nello stesso pomeriggio nella loro abitazione a Maierà. Qualche giorno più tardi, infine, il tribunale del Riesame di Cosenza annullò il sequestro preventivo.
Il ritorno di De Marco
Dopo cinque mesi, il sindaco ha dunque ripreso la sua carica e, tra qualche giorno sarà presente al Consiglio Comunale. De Marco, al momento, ha preferito non rilasciare alcuna dichiarazione.
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