La visita istituzionale del sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia rientra tra quelle programmate dall’esponente pentastellato con i prefetti di nuova nomina. A Cosenza ha interloquito con Paola Galeone, alla guida dell’ente governativo solo da poche settimane. Il contrasto all’illegalità in Calabria, regione che detiene il triste primato del maggior numero di comuni sciolti per infiltrazioni mafiose, è la direttrice sulla quale Sibilia concentra le proprie energie. Confermato lo stop alla costruzione dell’hotspot di Corigliano, la struttura pensata per i servizi di prima accoglienza ai migranti.

Non ci sono le risorse per finanziare i progetti di Riace

Sul caso Riace, c’è un duplice problema: quello delle risorse e delle questioni giudiziarie pendenti sul capo del sindaco: «Purtroppo l'accoglienza è stata trattata come un business e questo governo si è posto l'obiettivo di ridurre a zero quella che è la speculazione sull'accoglienza - ha detto tra l’altro Sibilia – Qualcuno in passato ha pensato di avviare progetti con investimenti di risorse che non erano disponibili». Il rappresentante di governo si è poi soffermato sulla necessità di rilanciare la cultura in Calabria, insieme alla sicurezza: «Immagino una sorta di Piano Marshall - ha affermato - non vorrei aumentare a dismisura le forze dell'ordine, ma vorrei un esercito culturale, con molti progetti di questo tipo, attivando dei protocolli seri partendo dalla cultura. Dobbiamo partire dai giovani, perché pensino che lo Stato sia meglio di altro». Nell’intervista concessa ai giornalisti ha commentato anche la vicenda della processione interrotta a Zungri.