Si moltiplicano gli attestati di stima e vicinanza nei confronti del deputato calabrese di Forza Italia Giuseppe Mangialavori, dopo il recente articolo di Repubblica che ha messo in dubbio la sua nomina a sottosegretario, che fino a due giorni fa era data per molto probabile. Dopo l'intervento del presidente della Regione, Roberto Occhiuto, e di diversi parlamentari azzurri, a prendere la parola e a schierarsi dalla parte del coordinatore regionale di FI sono un nutrito numero di amministratori calabresi

I sindaci del Vibonese: «La Calabria merita Mangialavori al governo» 

Una delle manifestazioni più imponenti è quella che arriva dal "suo" Vibonese, con una nota firmata da 37 sindaci e un assessore comunale. «Chi pensa di macchiare, attraverso articoli di stampa, l’immagine di una persona perbene, oltre che di un professionista stimato ed un politico eccellente, rimarrà deluso - scrivono i primi cittadini vibonesi -. Perché la verità emerge sempre, e la carriera politica dell’onorevole Giuseppe Mangialavori è lì a testimoniare che l’unico suo interesse è e resterà quello della crescita della nostra Calabria e della gente perbene che la popola. Non possiamo accettare che delle semplici chiacchiere vengano travisate e trasformate in atti di accusa pubblici nei confronti di una persona specchiata, che ha servito e continuerà a servire la sua terra, e che ci auguriamo lo possa fare da una postazione di governo. Non possiamo permettere che queste macchie di fango, smentite dagli atti e dai fatti, impediscano alla Calabria di avere un rappresentante all’interno del governo. È prima di tutto una questione di civiltà: non possiamo permetterci di cedere al più becero giustizialismo, che è la tomba dei diritti e delle libertà. Una postazione nel governo è ciò che Giuseppe Mangialavori merita e che la Calabria intera merita, come riconoscimento per un lavoro svolto da anni al servizio della comunità calabrese e vibonese. Le notizie che lo hanno riguardato, e che ci viene difficile definire tali in quanto smentite addirittura dagli stessi atti processuali, non possono e non devono intaccare un percorso di crescita che la nostra regione ha avviato e sul quale non intende indietreggiare».

La nota è stata firmata da: Maria Limardo (Vibo Valentia), Giuseppe Barilaro (Acquaro), Rossana Tassone (Brognaturo), Marco Martino (Capistrano), Gregorio Ciccone (Dinami), Francesco Mazzeo (Cessaniti), Raffaele Scaturchio (Dasà), Alessandro Porcelli (Drapia), Concettina Rita Maria Fuduli (Filandari), Fabio Signoretta (Ionadi), Pantaleone Mercuri (Limbadi), Massimo Trimmeliti (Filogaso), Fortunato Giordano (Mileto), Giuseppe Marasco (Nicotera), Sergio Pititto (Pizzo), Giovanni Macrì (Tropea), Corrado L’Andolina (Zambrone), Pasquale Farfaglia (San Gregorio d’Ippona), Sergio Cannatelli (Sorianello), Francesco Galati (Zungri), Vincenzo Caruso (Pizzoni), Giuseppe Dato (Joppolo), Cosimo Damiano Piromalli (Spadola), Giuseppe Pizzonia (Francavilla Angitola), Vincenzo Massa (Vazzano), Francesco Fazio (Fabrizia), Michele Mesiano (Francica), Giuseppe Maruca (San Calogero), Antonino Schinella (Arena), Giuseppe Rizzello (Maierato), Abdon Servello (Vallelonga), Nicola Derito (San Costantino Calabro), Giuseppe Condello (San Nicola da Crissa), Francesco Angilletta (Mongiana), Antonino Pezzo (Sant’Onofrio), Vincenzo Marasco (Spilinga), Anna Bartucca (Filadelfia), Maiolo (assessore a Nardodipace).

I consiglieri reggini: «Riconoscere il lavoro dei nostri dirigenti»

Sulla vicenda sono intervenuti anche i consiglieri comunali e metropolitani di Forza Italia a Reggio Calabria Federico Milia, Antonino Caridi, Antonino Maiolino, Roberto Vizzari, Giuseppe Zampogna, e Domenico Romeo.

«Abbiamo assistito nelle ultime ore a una campagna di diffamazione costruita ad arte per delegittimare il coordinatore di Forza Italia in Calabria Giuseppe Mangialavori, al quale esprimiamo la nostra solidarietà, con il malcelato obiettivo di estrometterlo dalla rosa dei sottosegretari del nuovo governo - scrivono in una nota congiunta -. Un’azione spregiudicata tesa a danneggiare non solo la carriera di un politico senza macchia, ma anche di un partito sano e quanto mai forte, e di una Regione che con tutte le sue forze sta cominciando a mostrare al Paese un nuovo volto. Noi non assisteremo inermi a tale sciacallaggio, ma rivendichiamo la giusta dignità che merita una forza politica che ha saputo conquistare nel nostro territorio alle elezioni politiche il 16% dei voti, esattamente il doppio di quelli ottenuti da Forza Italia nel Paese. Riteniamo pertanto che non possa non essere riconosciuto il lavoro dei nostri dirigenti. Forza Italia deve essere rappresentata al governo attraverso una nomina a sottosegretario di governo. Nomina che consentirebbe tra l’altro a dare maggiore incisività all’azione riformatrice avviata dal presidente Roberto Occhiuto in tutti i settori più delicati di una Regione, la Calabria, che si è messa in cammino e vuole determinare finalmente quelle condizioni di civiltà e sviluppo da tempo negate ai nostri territori».

Succurro: «Non siamo Forza Nord Italia»

Al fianco di Mangialavori si è schierata anche la presidente della Provincia di Cosenza, Rosaria Succurro: «Nella composizione del governo il Sud è stato fortemente penalizzato, e anche il nostro partito, Forza Italia, ha espresso ministri appartenenti a Regioni da Roma in su: due del Piemonte, una del Veneto, una dell’Emilia Romagna e uno del Lazio. Il Mezzogiorno, nel quale il partito ha conseguito i risultati migliori, è stato messo da parte, inspiegabilmente. Ci aspettiamo che il terreno perduto venga recuperato con i sottosegretari, e in Calabria la candidatura più naturale è quella del nostro coordinatore regionale Giuseppe Mangialavori. Il partito riconosca a lui e alla nostra Regione il grande lavoro svolto in questi anni. Del resto ci chiamiamo Forza Italia e non Forza Nord Italia, giusto?»

Gli amministratori catanzaresi: «Al governo serve rappresentante calabrese»

«Noi amministratori locali del territorio calabrese, ovvero coloro che - ancor di più in una terra difficile ed economicamente depressa - devono sgomitare ogni giorno per tenere alta la bandiera della legalità, del buon governo della cosa pubblica e in taluni casi del vero e proprio soccorso sociale abbiamo esigenza di avere punti di riferimento saldi ed espressione del territorio nel Governo del Paese». Lo affermano in un comunicato stampa congiunto un nutrito gruppo di amministratori del Catanzarese.

«Lungi da noi il promuovere facili piagnistei - scrivono -, ma siamo convinti che ciò possa servire anche a parziale compensazione rispetto alla indiscutibile carenza di rappresentatività della nostra regione nell’esecutivo Meloni. Non possiamo accettare infatti che, a causa di una macchina del fango azionata ad orologeria da certa stampa usata solo per “killeraggio” politico, si possa escludere dalla partita dei sottosegretari l’on. Giuseppe Mangialavori. Tutto ciò utilizzando motivazioni manifestamente infondate, essendo il sopracitato Parlamentare persona perbene fino a prova del contrario, non attinta da alcun avviso di garanzia e mai minimamente coinvolta in qualsivoglia tipo di indagine. Consentiteci di dire che siamo stanchi di questi stereotipi: ogni qualvolta si vuole arrecare danno ad un politico calabrese si disseminano ad arte le ombre della criminalità organizzata. È un retaggio culturale che deve essere superato: la Magna Graecia è da sempre culla di cultura, di ingegno, di laboriosità. Da un Governo in cui noi, come la maggioranza degli italiani, abbiamo riposto la nostra piena ed incondizionata fiducia, ci aspettiamo azioni forti che possano piuttosto meglio chiarire le regole del gioco rispetto all’uso distorto della libertà di stampa. È davvero libertà ciò che lede la dignità e l’onorabilità della persona? La stampa torni dunque al suo ruolo nobile di cane da guardia della democrazia, evitando invece che la democrazia si faccia portare a spasso dalla stampa come un cagnolino».

La nota è firmata da: Marco Polimeni, Alessandra Lobello, Giorgio Arcuri - consiglieri del comune di Catanzaro; Sergio Costanzo, Paolo Mattia, Davide Mastroianni - consiglieri provinciali di Catanzaro; Tranquillo Paradiso, Pino Zaffina, Maria Grandinetti, Danilo Gatto, Alessandro Saullo, Giovanni Pulice - consiglieri di Lamezia Terme; Giancarlo Cerullo - Sindaco di Montauro; Domenico Garofalo - sindaco di Marcedusa; Bruno Meta e Saverio Rotundo - sindaco e vice sindaco di San Floro; Salvatore Ricca - sindaco di Albi; Carmine Capellupo - Sindaco di Sersale; Giuseppe Basile - vice sindaco di Satriano; Alessia Burdino - vice sindaco di Girifalco; Paolo Colosimo e Dario Mercurio - presidente del consiglio e assessore di Cropani; Rosario Mirarchi - vice sindaco di Stalettí; Eugenio Canino - consigliere di Taverna; Antonio Truglia - consigliere di Palermiti; Domenico Garcea - consigliere di Simeri Crichi; Giovanni Maiuolo e Rosalba Chiarella, consiglieri di Borgia; Raffaele Pilato e Franco Lazzaro - consiglieri di Santa Caterina; Francesco Matozzo e Azzurra Ranieri - assessore e consigliere di Soverato; Luigi Mussari - consigliere di Gimigliano; Antonio Russo - consigliere di Montepaone; Gennaro Di Cello - consigliere di Platania; Pasquale Torchia e Sarino Rocca - consiglieri di Botricello; Vincenzo Criniti e Pietro Corasaniti - consiglieri di Sant’Andrea Apostolo dello Ionio; Antonio Purri, Francesco Montepaone e Giovanni Cicino - consiglieri di Guardavalle.