A palazzo Campanella i telefoni hanno squillato insistentemente. La vicenda dell’Avviso pubblico per l’individuazione di 4 professionisti esterni da affiancare ai garanti e alla Quarta e Sesta Commissione consiliare, ha fatto storcere il naso a più di qualcuno. Le questioni sollevate nei corridoi di Palazzo sono molteplici e riguardano in primis la sfera dei Garanti stessi che, ironia della sorte, non sarebbero garantiti nello svolgimento delle loro funzioni.

Fonti accreditate, d’altra parte, fanno notare come i budget a disposizione dei Garanti già nominati e quelli da nominare (in Consiglio, lunedì si nominerà anche il Difensore civico) o in itinere, sono diversi. E questo ci può stare, viste le diverse finalità dell’azione che a loro è richiesta. Tuttavia al di là delle leggi istitutive, che non sono tutte le stesse, ai Garanti sono destinati in Bilancio (del Consiglio regionale) delle risorse per gestire i propri uffici, a cui generalmente, almeno fino ad oggi, si sono unite quelle stanziate dalla Giunta regionale.

Il budget dei Garanti

Così il Garante dell’Infanzia e l’adolescenza, che ha visto il ritorno di Antonio Marziale a Palazzo Campanella, fatti salvi gli emolumenti previsti (circa mille euro netti mensili), può disporre di una cassa da 14mila euro per gestire i propri uffici, a fronte di uno storico che vedeva assegnati al suo ufficio qualcosa come 100mila euro, ma dalla Giunta regionale.

Il Garante della salute, individuata in Anna Maria Stanganelli, deve fare affidamento per lo stesso motivo su 35mila euro. Certo, c’è da dire che la Stanganelli essendo anche docente ha rinunciato all’indennità di Garante, e quindi dal budget fissato in 50mila euro, le è stato decurtato l’ammontare dello stipendio (15mila euro lorde).    

Il Garante dei diritti dei detenuti, nella persona dell’avvocato Luca Muglia, ha visto invece stanziati 35mila euro per l’indennità e la gestione del proprio ufficio. L’avvocato individuato per le garanzie delle persone private della libertà e delle loro famiglie, in questi mesi ha anche esperito diverse procedure selettive – col conforto della normativa - per trovare ben 13 esperti a titolo gratuito per quello che viene considerato una sorta di servizio di pubblica utilità.

Azioni ed iniziative, nei limiti di quanto consentito dalle leggi, messe in campo proprio perché la complessità dell’attività richiede competenza, si, ma anche velocità. Per non lasciare nessuno indietro.

Le situazioni tra i diversi Garanti, insomma, non cambiano di molto. Ognuno di loro in passato è stato finanziato anche dalla Giunta regionale che ha messo in Bilancio delle poste anche significative, per consentire lo svolgimento delle attività degli uffici. Dove per attività, si intendono non solo i convegni, gli incontri, e le iniziative rivolte alla cittadinanza, ma anche gli spostamenti e i doveri istituzionali. Questo a quanto pare non è avvenuto nell’ultimo Bilancio licenziato dalla Cittadella, ma non significa che non potrà essere fatto in futuro.

Forse ciò è dovuto anche al fatto che i tre garanti sono stati prima individuati, poi sospesi a causa di un ricorso pendente, e poi nominati. Un lasso di tempo in cui la Giunta ha approvato il suo bilancio, “dimenticandosi” della previsione per i Garanti.

Di sicuro l’auspicio di chi è “costretto” ad operare con risorse così limitate è che ciò avvenga, ma intanto ognuno di loro è al lavoro per provare a rispettare le aspettative che la politica crea attorno alle importanti figure dei Garanti. 

Nessun avvocato disponibile

Insomma è innegabile che per lo svolgimento delle loro funzioni i Garanti debbano essere supportati, e non solo con le risorse. Le deliberazioni n°4 e 5 del 9 febbraio scorso, dell’Ufficio di presidenza di Palazzo Campanella che ha fornito gli Indirizzi per l’individuazione di 4 professionisti esterni di particolare e comprovata specializzazione da assegnare a supporto degli organi di garanzia della Regione Calabria e, uno, della Quarta e Sesta Commissione consiliare, però continuano a non convincere più d’uno.

Va da sé che in questi mesi siano state licenziate alcune manifestazioni d’interesse per l’individuazione di esperti interni a Palazzo Campanella, e che le stesse siano andate deserte. Ma la domanda che sorge spontanea, avrebbe detto Antonio Lubrano, è come sia possibile in una struttura elefantiaca come quella regionale che non si trovino 4 laureati in giurisprudenza a supporto dei Garanti.

A denti stretti qualcuno si fa sfuggire che molti degli avvocati in forza al Consiglio siano «imboscati» nelle strutture dei consiglieri, semplicemente perché «lì si guadagna qualcosa in più», rispetto ai 18mila euro previsti dall’Avviso licenziato dall’Ufficio di presidenza.

Insomma, la politica che rincorre la politica. Con il rischio che l’intera vicenda sia percepita più come un’operazione per soddisfare gli appetiti dei partiti che per mettere a disposizione delle figure di garanzia, uffici all’altezza dei compiti assegnati. D’altra parte non è un mistero che i Garanti, ancorché persone con capacità ed in alcuni casi esperienza comprovata, siano espressione dei partiti di maggioranza – Marziale in quota FdI, Stanganelli in quota FI e Muglia in quota Lega – e già questo, per quanto prassi consolidata, rimane un vulnus nella procedura di nomina.