Sistemate, alla meno peggio per Forza Italia, le nomine dei presidenti di Camera e Senato, ora tocca scegliere i capigruppo che dopo l’ultima legislatura avranno la loro importanza dopo gli ultimi esecutivi che andavano avanti a ripetuti colpi di fiducia. E naturalmente si litiga. Su questa questione pare, ad esempio, che sia finito l’idillio fra Renzi e Calenda, con l’ex premier cbe forse salirà da solo da Mattarella. Il Pd, invece, ha confermato le due vecchie leadership di Debora Serracchiani capogruppo alla Camera e Simona Malpezzi al Senato. Una scelta che lo stesso Letta ha definito in continuità col passato, ma che ha destato lo stesso diversi mal di pancia. Come ad esempio l’ex capogruppo del Senato, Andrea Marcucci che giusto per far capire che aria tira nel partito, su facebook ha commentato la notizia con la scimitarra «Giusto - ha scritto - squadra che vince non si cambia… Ho un vuoto di memoria, che cosa abbiamo vinto di preciso?».

Ma i mal di pancia non ci sono solo tra i vinti, ma anche tra i vincitori. Anzi fra un vincitore, che naturalmente è Forza Italia. Dalla querelle dell’elezione di La Russa in poi è apparso scontato che la vittoria degli Azzurri è stata una vittoria di Pirro e molti nel partito iniziano a mal sopportare l'ascendente di Licia Ronzulli sul Cavaliere. È stata lei, dicono in tanti, l’artefice della strategia suicida al Senato e tutto per il secco no della Meloni all’ingresso della segretaria del Cav. nel Governo. In realtà i paletti della Meloni sono andati oltre la Ronzulli e si sono estesi anche al suo cerchio magico. Così Alessandro Cattaneo che fino a qualche giorno fa era dato per sicuro ministro della Pubblica Amministrazione, ha scoperto in diretta televisiva di essere invece stato designato capogruppo alla Camera. Un altro cadavere si dice nei corridoi del partito provocato dalla Ronzulli. Se questa interpretazione è esatta allora sono in molti a doversi preoccupare. Tutti quelli che hanno utilizzato le simpatie della Ronzulli per scalare posizioni nel partito, potrebbero cadere giù dalla torre in un amen.

Ulteriore conferma si trova, more solito, sui social. Berlusconi in un post ha scritto: «Sono al Senato dove, con i senatori di Forza Italia, abbiamo appena acclamato la nuova capogruppo, la senatrice Licia Ronzulli. Buon lavoro!». Sono seguiti circa 2000 commenti fra i quali è difficile trovarne uno positivo. «Mettere Ronzulli capogruppo al Senato e Cattaneo, ronzulliano anche lui, alla Camera vuol dire mettere in pericolo il Governo ad ogni passo. Scelta da Lei voluta ma irresponsabile», è uno dei commenti. «Meno male in qualcosa è stata accontentata! Gli italiani erano in pensiero!!!», scrive un altro utente; «Con tutta la stima per il Presidente, questa Ronzulli, non piace ad alcuno. Speriamo che con quell’incarico abbia il minimo dialogo con i colleghi. Da quello che abbiamo potuto vedere e sentire, meno parla e meglio è». Insomma i commenti sembrano avere una sola direzione.

Fuori dai social nel partito monta la preoccupazione e qualcuno dice che il passaggio da badante del Cav a badante di tutti i senatori forzisti forse è davvero troppo. Soprattutto per i riflessi che questa scelta avrà nella formazione del nuovo esecutivo. La designazione, infatti, potrebbe irritare la Meloni che notoriamente mal sopporta l’ex infermiera.

La domanda che serpeggia in Forza Italia, allora, è se la futura premier inserirà nella squadra un ministro, forzista, del Sud. Cosa che Roberto Occhiuto ha auspicato solo ieri e cosa, soprattutto dettata dalla logica. Come fa la nuova premier a nominare due ministri romani dove Forza Italia è al 3 per cento e nessuno al Sud dove, non solo in Calabria, il partito è riuscito ad arrivare in doppia cifra?

Insomma gli sguardi al vetriolo in Forza Italia si sprecano, ma il Cavaliere non se ne cura e tira dritto come al solito. In fondo è lui il padre padrone del partito e, come ha scritto Salvatore Merlo sul Foglio, lo schema della fidanzata e della badante è un suo vecchio trucco, magari per sfuggire qualche responsabilità.

Chi non vorrebbe d’altronde qualcuno cui imputare le colpe per le strategie sbagliate, per le telefonate a cui non si dà risposta, per i messaggi inevasi di whatsapp? Berlusconi, maestro nel contraffare la realtà, lo aveva già fatto con la Pascale e Mariarosaria Rossi. Oggi lo schema si ripete con la Fascina e la Ronzulli. Fino a quando? Fin quando lo vorrà il Cav. Poi c’è da scommettere che interverranno i figli a far ragionare l’anziano genitore (anche questo film già visto) e in un attimo chi aveva acquisito postazioni grazie alla vicinanza alla Ronzulli rischierà di affondare.