VIDEO | Conferenza stampa di Carlo Guccione ed Enrico Morcavallo: «Pensiamo di disertare il prossimo consiglio comunale. Chiederemo al Governo interventi straordinari per evitare che la città rimanga schiacciata sotto questo pesante fardello»
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Sono due i quesiti che si pone la minoranza di Palazzo dei Bruzi all’indomani della sentenza con la quale anche le Sezioni Riunite della Corte dei Conti hanno acclarato il crac delle casse comunali: si poteva evitare il dissesto e quali saranno adesso le conseguenze per i cittadini? In una conferenza stampa il leader dell’opposizione Carlo Guccione, ed il consigliere Enrico Morcavallo, tentano di fare chiarezza sul punto, ricordando i numerosi allarmi lanciati fin dal 2016, all’indomani dell’approvazione dell’assestamento di bilancio. Una delle tante pratiche, ribadiscono, contenente elementi di finanza creativa, come quella di prevedere un incasso spropositato dalle alienazioni immobiliari «obiettivo utopico – dicono – che infattinon è stato realizzato». Discrasie prontamente segnalate all’attenzione della magistratura contabile: secondo l’opposizione l’iscrizione di questa ed altre poste attive in bilancio hanno avuto l’unico effetto di indebitare ulteriormente il Comune. Possibili conseguenze sulla corsa di Occhiuto alla Regione E poi c’è la questione delle procedure d’ufficio avviate dalla Corte per la verifica di eventuali responsabilità che potrebbero precludere l’accesso alle cariche elettive. Il consigliere Morcavallo, professione avvocato, ricorda i dispositivi normativi: «Il Tuel, Testo Unico degli Enti Locali, ed il Decreto Legislativo 149 del 2011, prevedono la incandidabilità per i successivi dieci anni a carico degli amministratori per i quali siano stati accertati il dolo o la colpa grave del dissesto, siano essi sindaci, componenti della giunta o consiglieri comunali». Sotto questo aspetto ritorna alla mente anche la recente scelta della maggioranza di approvare ad agosto il bilancio di assestamento nonostante il parere contrario dei revisori dei conti. «La diligenza del buon padre di famiglia – sottolinea Morcavallo – doveva imporre altre scelte sul piano etico e amministrativo, tenendo in considerazione le valutazioni dell'organo terzo di controllo».
Il mancato ripiano dei debiti pregressi
Carlo Guccione inoltre, punta l’indice sul mancato ripiano dei debiti pregressi: «Palazzo dei Bruzi – spiega – ha beneficiato di circa 120 milioni di euro nel 2013. Fondi ministeriali riconosciuti al Comune proprio per abbattere le passività provenienti dal passato, così da evitare il dissesto. Quando nell’agosto del 2016 abbiamo lanciato l’allarme sulla deriva dei conti dell’amministrazione, la maggioranza ci ha ignorato proseguendo pervicacemente lungo la strada che ha poi portato a sbattere contro i rilievi della magistratura contabile. Il problema è che adesso ci va di mezzo tutta la comunità cosentina. Perché non è vero che nulla cambia per i cittadini – ha sottolineato – Cambierà molto invece sul piano della sostenibilità di alcuni servizi essenziali come il trasporto pubblico, l’assistenza alle categorie più deboli e disagiate. Inoltre c’è ancora la questione dei debiti occulti, quelli non emersi dalle carte. Oltre ai circa 350 milioni certificati infatti, ci sarebbero almeno altri trenta milioni di passività non riconosciute».
Nessuna lotta all’evasione
Secondo Guccione inoltre, le entrate tributarie sarebbero così basse, riscosse per poco più del dieci per cento, per la precisa volontà politica «di alimentare il consenso elettorale. Dove sono finiti i soldi? Al netto delle grandi opere finanziate da risorse europee e regionali, con fondi propri di bilancio l’amministrazione ha pagato decine di consulenti e dirigenti esterni. Non dimentichiamo poi gli appalti spezzatino e ancora, gli oneri finanziari per interesse passivi derivanti dalle anticipazioni di tesoreria, i contenziosi, le spese legali, luminarie e feste varie. Perché se da un lato è vero che alcune grandi manifestazioni sono state cofinanziate da organi sovracomunali, è anche vero che piani di sicurezza, allestimenti ed altri interventi collaterali sono a carico delle casse comunali».
Sos al Governo
Assenti Bianca Rende, a Firenze per la Leopolda, Damiano Covelli, il capogruppo Pd ha dato forfait all’ultimo momento per un problema familiare, Francesca Cassano per impegni di lavoro, Guccione vuole proporre ai gruppi di minoranza di disertare il consiglio affinché la maggioranza si assuma in toto la responsabilità del dissesto «auspicando – dice Guccione – che non si raggiunga il numero legale e si arrivi allo scioglimento anticipato di questa esperienza amministrativa. Questo fardello rischia di schiacciare Cosenza per molti anni. Per questo pensiamo ad una iniziativa parlamentare a sostegno della città da rivolgere al Governo nazionale affinché assuma i provvedimenti necessari per dare una mano a Cosenza e alle altre municipalità nelle stesse condizioni del Comune di Cosenza».