Dissesto, Guccione: «Per Cosenza è un'onta, ma possiamo risalire la china»

VIDEO | Il leader dell'opposizione a Palazzo dei Bruzi invoca una svolta: «Bisogna avviare una fase nuova che porti la città fuori da questo disastro» 

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di Salvatore Bruno
16 ottobre 2019
20:51

«Avevamo visto giusto. La finanza creativa di Occhiuto ha portato inesorabilmente il Comune di Cosenza al dissesto finanziario per centinaia di milioni di euro. Già nel corso del consiglio comunale del 25 agosto 2016, in occasione dell’approvazione degli equilibri di bilancio e dell’assestamento finanziario, avevamo sostenuto il rischio del dissesto e chiesto un’operazione verità sullo stato delle casse comunali. Subito dopo inviammo una corposa documentazione alla Procura generale, alla sezione regionale di Controllo e alla sezione giurisdizionale della Corte dei Conti di Catanzaro. La stessa nota fu inviata anche ai Servizi ispettivi di finanza pubblica della Ragioneria generale dello Stato a Roma». Lo afferma in una nota Carlo Guccione, leader dell'opposizione di Palazzo dei Bruzi.

«Babbo Natale non esiste»

«L’amministrazione di Cosenza non solo non è stata in grado di ripianare i debiti pregressi, ma lo stesso debito è aumentato nel corso del tempo fino a raggiungere gli oltre 350 milioni. A questi vanno aggiunti ulteriori 30 milioni che, secondo una analisi della Corte dei Conti, non sono stati contemplati nel Bilancio per ammissione dello stesso Comune. La filosofia portata avanti in questi anni dal sindaco Occhiuto è stata quella di governare facendo debiti, tanto saranno i cosentini a pagarne le conseguenze. Oggi l’amministrazione comunale nel prendere atto del dissesto si affretta a sostenere che non ci saranno conseguenze per i cittadini. Nessuno crede più agli amministratori comunali: è come dire ai cittadini che esiste Babbo Natale. Purtroppo, saranno proprio loro invece a subire tagli e carenze di servizi, il blocco degli investimenti. Così come non è esclusa una possibile mobilità del personale. A questo punto qualcuno tragga le dovute conseguenze. È tempo che ci si assuma le proprie responsabilità per avviare una fase nuova che porti la città fuori da questo disastro finanziario con conseguenze enormi sul piano sociale ed economico». Ecco l'intervista


 

 

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