I consiglieri non hanno gradito l’ennesimo rinvio, ritenuto una strategia per dilatare i tempi all'infinito e non affrontare la discussione sulla proposta di legge che prevede la fusione fra i tre comuni nel 2025. Il primo cittadino del capoluogo Caruso: «Disponibili ma ne parlo prima con la mia maggioranza» (ASCOLTA L'AUDIO)
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Oggi pomeriggio si sarebbe dovuto tenere il primo incontro tra i sindaci e i rappresentanti del Consiglio regionale sulla città unica di Cosenza, Rende e Castrolibero. È saltato in tarda mattinata irrigidendo gli eletti alla Cittadella che stanno portando avanti il discorso. O che, almeno, vorrebbero farlo in tempi stretti. Di parere opposto sono i principali inquilini dei tre municipi, contrari ad una prospettiva che, per come descritta, non incontra il loro gradimento.
Fatto sta che l’ennesimo rinvio non è stato gradito a Catanzaro, mentre i primi cittadini dei comuni interessati hanno addotto un paio di motivazioni. In primis hanno fatto riferimento all’assenza di uno dei tre, poi hanno specificato che, alla luce di chi sarebbe stato presente, non sarebbe stata per nulla informale.
Franz Caruso ha spiegato al nostro network che «sedersi intorno ad un tavolo con il vicepresidente del Consiglio regionale e con il presidente della commissione interessata non avrebbe avuto l’aspetto di un incontro confidenziale». «Trattandosi allora di qualcosa di istituzionale - ha aggiunto - mi sembrava il caso di discuterne prima con la mia maggioranza così da arrivare con idee e proposte concrete. Siamo assolutamente disponibili a parlare di città unica, abbiamo solo posticipato il giorno non fissandone ancora uno nuovo sul calendario».
Dalla Cittadella, però, iniziano a lamentare ostruzionismo. Ritengono i continui rinvii una precisa strategia per eludere la questione e dilatare all’infinito i tempi. La bozza di proposta di legge, secondo cui le tre città dovrebbero cessare di esistere il 1° febbraio 2025, ancora non è approdata in commissione per il classico iter.
«È una forma di rispetto e condivisione verso Caruso, Manna e Greco - fa sapere più di un consigliere - però ci sembra che i cittadini siano avanti anni luce rispetto alla politica locale. Per loro esiste già un unico comune. A parte diffidare la Regione come ha fatto Castrolibero e propagandare studi di fattibilità mai partiti, si sta solo perdendo tempo. Sarebbe un errore credere che il silenzio sulla stampa significhi che stiamo con le mani in mano».
Gli esponenti del Consiglio regionale, per adesso soltanto di maggioranza considerato che dal Pd manifestano freddezza temendo che qualcuno strumentalizzi la fusione per candidarsi a sindaco, fanno sapere che non attenderanno all’infinito. Vorrebbero, inoltre, che la riunione si tenesse “in campo neutro”. Magari alla Provincia di Cosenza dinanzi alla presidente Rosaria Succurro, che proprio neutra non sarebbe e che domani mattina terrà una conferenza stampa per tracciare un bilancio del primo anno di attività.
L’ultima volta che si è parlato di città unica è stato il 22 febbraio in occasione della conferenza stampa congiunta sull’ambito unico dei trasporti tra Cosenza, Rende e Castrolibero. Si rilanciò parlando di città metropolitana e dell’importanza di superare i 150mila residenti, stigmatizzando tentativi di annessione che verrebbero alla luce qualora partisse l’iter previsto dalla legge. «Non accettiamo imposizioni da parte di nessuno», fu il leitmotiv. «Tutte chiacchiere: la verità è che nessuno vorrebbe concludere prima il proprio mandato», rispondono dalla Cittadella anticipando novità a stretto giro.