Nell’organo consiliare che si occupa di Bilancio manca il numero legale. Via libera alla nuova legge invece in Affari istituzionali. Ma la strada sembra tracciata, nonostante le denunce del revisore unico: nascerà una nuova Agenzia e la "bad company" sarà sciolta
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Fumata grigia per il Corap. Dopo settimane di lungo travaglio a palazzo Campanella trova parziale approvazione il testo di legge di iniziativa dei consiglieri Domenico Battaglia, Giuseppe Giordano e Michele Mirabello che fatto sintesi delle tre proposte precedenti.
La nuova normativa avrebbe dovuto ricevere il voto favorevole della I Commissione “Affari Istituzionali” in seduta congiunta con la II Commissione “Bilancio”. Ancora una volta però il doppio voto sarebbe stato impossibile per la mancanza del numero legale all’interno della II Commissione, guidata dal presidente Giuseppe Aieta. Oltre ai componenti di minoranza Arruzzolo e Orsomarso, ha nuovamente marcato visita Flora Sculco di Calabria in Rete.
Per evitare un nuovo nulla di fatto si è deciso di procedere all’approvazione nel merito in I Commissione, per lasciare i pur fondamentali aspetti finanziari a una prossima seduta della Commissione Bilancio che dovrebbe avvenire a breve e, comunque, prima del 12 novembre, data scelta dal presidente Nicola Irto per la prossima seduta di Consiglio regionale, salvo nuovi e clamorosi sviluppi.
«La proposta di legge – è scritto nella relazione di accompagnamento – esprime l’esigenza di apprestare un quadro normativo puntuale ed esaustivo della disciplina della crisi del Corap che tuteli l’interesse, tanto dei creditori, quanto dei consorziati; nonché, in primis, l’interesse pubblico che è all’origine dell’istituzione dell’ente. La legge individua nella liquidazione coatta amministrativa, di cui al Regio decreto 267/1942 (legge fallimentare), lo strumento che meglio si presta al raggiungimento di detto obiettivo. La liquidazione coatta amministrativa – si legge ancora – rappresentando una forma di attuazione coattiva della responsabilità patrimoniale del debitore, assicura adeguata tutela ai creditori concorsuali, che andranno soddisfatti all’interno della stessa secondo la par condicio creditorum; al contempo, la natura amministrativa della procedura consente di contemperare al meglio con quello collettivo al buon andamento della pubblica amministrazione».
In buona sostanza la Commissione ha tralasciato il durissimo scontro che ha animato la giornata, ma anche le settimane precedenti, tra il revisore unico e il commissario del Corap, confermando la scelta della liquidazione coatta amministrativa e la creazione di una nuova Agenzia per ricollocare parte del personale. I livelli occupazionali dovrebbero, però, rimanere immutati perché la legge prevede anche il trasferimento di alcune delle attuali funzioni Corap ad altre Enti regionali con il transito di parte dei dipendenti.
Fondamentali saranno però i passaggi in Commissione Bilancio e in Consiglio dove i numeri potrebbero essere assai diversi i numeri e molto più a rischio la definitiva approvazione.
Riccardo Tripepi
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