VIDEO | La vice presidente in procinto di lasciare la giunta dopo la sua elezione al Parlamento europeo. Approvato con tre anni di ritardo il rendiconto 2022 di Azienda Calabria. Bruni (Pd): «Mancanza di rispetto verso i cittadini»
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Il Consiglio regionale della Calabria torna a riunirsi dopo due mesi di stop “imposto” dalla tornata elettorale per europee e amministrative, senza grandi sussulti.
Prima di entrare nel vivo della seduta il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, ha voluto congratularsi con la vicepresidente della giunta Giusi Princi, per aver centrato l’elezione all’Europarlamento. Lei accetta l’invito del padrone di casa di rivolgere un saluto all’assise e si congeda – sarà la sua ultima presenza a Palazzo Campanella da componente dell’esecutivo - con una serie di ringraziamenti ai presidenti Occhiuto e Mancuso e a tutto il Consiglio regionale sottolineando i meriti della maggioranza e dell’opposizione. Poi un piccolo bilancio di due anni e mezzo di attività, nuova per l’ex dirigente scolastica, impegnata su più fronti viste le numerose deleghe che ha dovuto gestire.
«Sono stati anni bellissimi, ma il mio impegno continuerà anche in Europa e – dice ai consiglieri - chiederò la vostra collaborazione per vederci riconosciuti diritti per troppo tempo negati a questa terra». Parole accolte con un applauso dell’intera assemblea e da diversi interventi dai banchi dell’opposizione - che con Bevacqua, Tavernise, Laghi e Lo Schiavo hanno espresso apprezzamento e l’auspicio di un nuovo approccio nei rapporti con l’Europa - e da quelli della maggioranza – con Gelardi, De Nisi, Comito e Montuoro a tessere le lodi per il lavoro portato avanti in questa prima metà di legislatura.
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Ok al Rendiconto di Palazzo Campanella
Il Consiglio ha quindi approvato in rapida sequenza i provvedimenti in materia di Bilancio per il Consiglio regionale, dando il via libera agli elenchi dei residui attivi e passivi cancellati, reimputati e mantenuti alla data del 31 dicembre 2023, risultanti dall’operazione di riaccertamento ordinario, vidimato dal Collegio dei Revisori, e ammontante con riferimento ai residui attivi a 45.710.016,64 euro e per i residui passivi a 12.661.069,33 euro.
Per quanto riguarda il Rendiconto del 2022 di Azienda Calabria lavoro, l’aula lo ha «approvato con tre anni di ritardo» che Amalia Bruni (Pd) ha definito «una mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini che vogliono sapere come sono utilizzati i soldi pubblici». Accusa rispedita al mittente da Montuoro (FdI) e Straface (FI) che hanno esaltato la riforma del mercato del lavoro portata avanti dall’assessore Calabrese, con la nascita di Arpal, su cui ha argomentato lo stesso esponente meloniano della giunta definendolo «un lavoro necessario per un’azienda che ha in carico circa 500 dipendenti che da oggi diventano “pubblici” a tutti gli effetti». A ruota riceve il disco verde anche il Bilancio di previsione 2024/2026 di Azienda Calabria lavoro. Non prima del siparietto tra Mammoliti (Pd) e Mancuso al quale il consigliere dem fa notare di non aver rivolto, al pari della Princi, gli auguri ad Occhiuto per la conferma alla presidenza della Commissione intermediterranea. «L’ho fatto sulla stampa» aggiungerà dopo il presidente del Consiglio.
Passa anche il Rendiconto 2019 di Calabria Verde, tra le contestazioni di Lo Schiavo prima e Mammoliti dopo, che hanno evidenziato le difficoltà di un’azienda strategica per la nostra regione. Critiche ingiustificate per l’assessore Gianluca Gallo che in tema di deficit, ricorda che è stato approvato un rendiconto che risale al governo Oliverio. «Stiamo andando verso la regolarizzazione di un percorso che ci porterà ad approvare i rendiconti degli anni successivi. Noi abbiamo ereditato una situazione disastrosa» afferma Gallo.
«Commissioni? C’è tempo fino a settembre»
Ma Mammoliti ha poi posto l’accento sulla tenuta politica della maggioranza che ora sarà impegnata insieme al Consiglio al rinfresco delle presidenze della Commissioni, auspicando la convocazione di una Consiglio regionale ad hoc per la necessità, a suo dire, di aggiornare la proposta di governo della maggioranza alla luce degli ultimi provvedimenti approvati dal governo nazionale. Mancuso però fa notare che le Commissioni sono scadute meno di una settimana fa, ma per il rinnovo delle presidenze c’è tempo fino a settembre.