«Il Consiglio regionale torna a riunirsi dopo un mese, ma non siamo rimasti a braccia conserte. Se oggi siamo qui significa che le Commissioni hanno lavorato in questi giorni». Il presidente dell’Assemblea legislativa Filippo Mancuso ha esordito così, oggi in aula, ricordando l’importanza della firma del Protocollo d’intesa per «il più grasso polo sanitario del sud Italia» che avverrà domani a Catanzaro.

«Da quando ci siamo insediati abbiamo dimostrato, dati alla mano, che la produzione legislativa di questo Consiglio regionale, rispetto al primo anno delle scorse legislature, ha registrato risultati importanti, sia per quantità che per qualità. Mi fa piacere riferire, per esempio – ha aggiunto Mancuso - che proprio domani , e dopo 20 anni di tentativi, a seguito della legge approvata in quest’Aula a dicembre 2021, sarà siglato fra il presidente Occhiuto e il rettore De Sarro, il protocollo d’intesa che condurrà alla costituzione a Catanzaro del più grande polo sanitario del Mezzogiorno al servizio dell’area centrale e dell’intera Calabria. È la dimostrazione che questa legislatura si sta caratterizzano per un dinamismo legislativo e amministrativo fattivo, sistematico ed efficace».

Via Fedele, entra Talerico

Tra le novità della giornata, la presenza in aula di Antonello Talerico, che ha preso il posto dell’azzurra Valeria Fedele al termine di un ricorso che ha trovato il suo epilogo nelle ultime settimane. «Sono arrivato con un anno e mezzo di ritardo, ben consapevole della sfida che attende il Consiglio che è anche quella di riordinare e semplificare il corpo legislativo». Talerico non rivela però ancora la sua nuova collocazione atteso che, eletto con Forza Italia, è stato lui stesso a parlare di «incompatibilità» con il coordinatore regionale azzurro Giuseppe Mangialavori. 

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Nessuna comunicazione invece rispetto all’adesione di Francesco De Nisi e Giuseppe Graziano ad Azione. I due consiglieri non potranno per il momento procedere alla formazione di un gruppo autonomo (servono tre consiglieri) rimanendo per ora ai loro scranni. Proprio Graziano ha inteso ricordare l’apporto dato da Valeria Fedele, che «ha saputo relazionarsi con noi e con la presidenza – ha detto - in maniera discreta e corretta. Ma le sentenze si rispettano e se Talerico è oggi in aula significa che tocca a lui sedere qui».

Dunque, dopo gli ingressi di Sabrina Mannarino (FdI), Pietro Molinaro (Lega) e Giuseppe Giannetta (Forza Italia) prende forma il “nuovo” Consiglio dopo le surroghe e la definizione dei ricorsi pendenti, anche se resta ancora da sciogliere la posizione di Giovanni Muraca (Pd), sospeso nell’ambito della sentenza “Miramare” che ha coinvolto il sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà insieme alla giunta dell’epoca, ma regolarmente in aula da diverse sedute. Ai box, ad attendere la comunicazione della Presidenza del Consiglio dei ministri, rimane Antonio Billari che proprio per effetto della sospensione di Muraca, dovrebbe prenderne il posto. Ma ancora nessuna comunicazione è giunta a palazzo. 

Da segnalare anche che, in apertura dei lavori, è stata anche respinta la mozione sull’Autonomia differenziata a firma Bruni-Tavernise. Mancuso prima e Gerardi (Lega) dopo, hanno ricordato che in conferenza dei capigruppo è stata discussa anche questa questione, rimarcando che sarà dedicata una seduta ad hoc del Consiglio proprio sul tema del regionalismo differenziato.