I due sindaci annunciano di voler avviare l'iter per la consultazione popolare che dovrebbe portare alla fusione tra i comuni. E ipotizzano trasporti pubblici integrati lungo il tracciato previsto per la metropolitana leggera, chiedendo supporto alla Regione
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Il 18 giugno del 2014 i sindaci Occhiuto e Manna, fascia tricolore al petto, si strinsero la mano davanti ai fotografi annunciando «l'inizio di una rete di servizi per tutta l'area urbana» con l'istituzione della circolare veloce Cosenza-Unical come primo passo verso la città unica. Il 16 giugno del 2020 la circolare in questione ha funzionato per pochissimo tempo a inizio 2015, prima che il Tar la giudicasse illegittima, e i due primi cittadini annunciano, con un comunicato congiunto «un servizio integrato di mobilità unica urbana avviando, di fatto, attraverso azioni concrete, il discorso sulla città unica».
Il tracciato della metro, ma con mezzi elettrici
Stavolta, la tratta interessata dovrebbe ricalcare quella della fantomatica metropolitana leggera, segno evidente che Manna e Occhiuto sono meno convinti rispetto ai giorni scorsi della realizzazione di un'opera sempre più a rischio di definanziamento. «Riproporre sullo stesso tracciato individuato per la metro leggera – scrivono - una rete di trasporti efficiente con mezzi pubblici elettrici sarà il primo tra i servizi che chiedono i cittadini: i tempi sono maturi e con essi la volontà politica comune di chi vede come città unica la nostra area urbana». I due sindaci precisano che sono già al vaglio dei rispettivi uffici tecnici «le soluzioni più immediate». E che entrambi chiederanno alla Regione i mezzi (ossia il denaro) per realizzare il loro progetto.
Il referendum per la città unica
Quello della città unica, d'altra parte, è un discorso ancora più datato di quello della mobilità tra le due sponde del Campagnano. Va avanti da decenni, ma ogni volta che si è trattato di agire la questione si è arenata tra mille polemiche. Occhiuto e Manna, però, promettono di voler fare sul serio questa volta. Tanto da annunciare che avvieranno «l’iter necessario affinché si possa procedere al referendum popolare», quello con cui cosentini e rendesi dovranno dirsi favorevoli o contrari alla fusione tra i comuni, una scelta che i due sindaci giudicano «ormai improcrastinabile». E che vogliono discutere anche con i colleghi di Castrolibero e Montalto Uffugo, qualora intendano proporre anche loro ai propri cittadini l'adesione all'eventuale città unica.
Il Pd chiede di fare in fretta
Di certo l'idea di un referendum sull'unione dei comuni stuzzica il Pd cosentino, che parla di «un tema da affrontare senza steccati politici e pregiudiziali di schieramento». Damiano Covelli, capogruppo democrat a Palazzo dei Bruzi, e Gabriele Petrone, segretario del circolo "Centro storico e frazioni", chiedono di procedere al più presto alla consultazione popolare perché «la Calabria ha bisogno di una nuova grande città capace di sviluppare nei prossimi decenni processi di forte innovazione e uscire da anacronistiche divisioni municipalistiche». Servono, concludono i due, «nuove forme di organizzazione urbana, partendo da un riordino dei servizi per essere all'altezza di una nuova necessaria domanda sociale».