Sebastiano Barbanti e Francesco Molinari, senatore e deputato del Movimento Cinque Stelle, scaricano Beppe Grillo. Scelta clamorosa quella dei due parlamentari calabresi alla vigilia del voto per l'elezione del nuovo Capo dello Stato. Aderiscono, in pratica, ad una diaspora che ha visto protagonisti in tutto dieci pentastellati tra senatori e deputati. Raggiungeranno, a loro volta, altri ex grillini, tra epurati o fuoriusciti che si sono accasati nel Gruppo misto. Oggetto delle contestazioni, nelle ultime settimane, del meet up di Cosenza, nei confronti di Barbanti e Molinari, in sostanza era mossa l'accusa di aver dissentito da quanto deciso dal popolo della rete in ordine alla designazione del direttorio di cinque componenti che sarebbe andato ad affiancare Beppe Grillo nella guida del movimento. Molinari, in particolare, si era espresso con toni critici nei confronti del collega Nicola Morra. Poco più di un mese dopo l'addio di Molinari, assieme Barbanti, con la definitiva rottura. In occasione delle elezioni del nuovo Presidente della Repubblica i due parlamentari ex grillini annunciano che voteranno un "nome di garanzia per i prossimi sette anni, che sia esempio di moralità e prestigio istiuzionale".