Elly Schlein ha capito che il momento è ora. Ora che il voto delle Europee le ha consegnato una leadership, riconosciuta anche dalla Meloni, che in passato aveva pure avuto qualche cono d’ombra. Ora che ha disegnato un Pd più nettamente a sinistra e più battagliero. Sa che il ferro va battuto finché è caldo e allora lo fa in due mosse.

La prima l’iniziativa che si terrà oggi in piazza Santi Apostoli a Roma insieme a tutti i leader che hanno lanciato il sit-in dopo la rissa alla Camera sull'autonomia: Giuseppe Conte, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, Riccardo Magi. Un momento che dovrebbe servire da prologo alla realizzazione di un programma comune, alternativo al centrodestra di Governo. Un programma basato su alcuni punti fermi: sanità, diritti, scuola, ambiente, lavoro. Su tutti l’autonomia differenziata, anche alla luce del sondaggio condotto da Noto per Repubblica: il 45% è contrario perché teme un aumento delle disuguaglianze, favorevole il 35%. Le due cose si tengono saldamente insieme visto che le preoccupazioni riguardano soprattutto i due settori primari che subiranno gli effetti della riforma, sanità e scuola.

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Domani allora sarà una giornata cruciale perché alle 14,30 è previsto alla Camera la prosecuzione dell’esame del Ddl Calderoli nella speranza che non si trasformi in un secondo round in senso letterale. Alle 17,30, invece, ci sarà la manifestazione in piazza Ss Apostoli a Roma. Alla manifestazione ha subito aderito Avs e +Europa. Più attendista la posizione di ItaliaViva che lamenta il mancato coinvolgimento nell’organizzazione di una piattaforma della manifestazione. È stata prima organizzata e convocata la manifestazione e poi è stata invitata Italia Viva che - è stato riferito all’Ansa da alcuni dirigenti del partito di Renzi - sarebbe una semplice ospite del Pd. Azione ci sarà con una delegazione. A unire ancor più la minoranza parlamentare arrivano “in aiuto” le parole di Giorgia Meloni che definisce "provocazioni" i comportamenti in Aula delle opposizioni prima della rissa: una presa di posizione stigmatizzata in coro.
«Lo ribadisco, le riforme di Giorgia Meloni sono un vero e proprio mercimonio: autonomia differenziata in cambio di premierato, vende il sud a Salvini e marginalizza il ruolo di garanzia del presidente della Repubblica. E per Meloni cantare l'inno d'Italia ed esporre la bandiera della Repubblica sarebbe una provocazione: una vera vergogna per la nostra democrazia. Anche per questo noi martedì saremo in piazza SS. Apostoli insieme a Pd, M5s, + Europa e società civile, auspicando la presenza delle altre opposizioni, per difendere Costituzione e democrazia». Così in una nota il deputato di Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli.

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Non solo. Anche l'Anpi parteciperà alla manifestazione del 18 giugno «contro il clima di intimidazione in Parlamento», l'annuncio dell'associazione partigiani. «La grande manifestazione unitaria che si terrà domani a Roma, in concomitanza con la ripresa in aula dell’esame del ddl sull’autonomia differenziata - dice il segretario regionale del Pd calabrese, il senatore Nicola Irto - sarà l’occasione per ribadire ciò che un autorevole istituto di sondaggi ha verificato, in questi giorni, anche tra i cittadini italiani: la maggioranza di essi è contrario alla sua approvazione, dal sud al nord del Paese. Il Governo Meloni sta forzando la mano, per meri interessi di equilibri politici interni alla sua maggioranza, senza preoccuparsi delle conseguenze che riforme come l’autonomia differenziata e il premierato causeranno all’assetto socio democratico dell’Italia intera».

«Una maggioranza che si spinge fino alla violenza nelle sedi istituzionali - continua Irto dimentico dell’intemperanza di qualche esponente del suo partito - quale cultura politica sta favorendo se non quella della sopraffazione? L’assetto democratico a cui la nostra Repubblica è ancorata non può essere messo in discussione da una maggioranza parlamentare che non è maggioranza nel Paese per cui è necessaria una grande mobilitazione nelle piazze affinché la voce dei cittadini si alzi forte a tutela della Costituzione, della democrazia e dei principi di solidarietà ed uguaglianza! Esserci è un dovere». Insomma l’autonomia differenziata sta facendo da cemento alle opposizioni. Un primo passo verso il programma condiviso che la Schlein auspica.