La proposta di legge della leader d'opposizione in Consiglio trova consensi e suggerimenti per la stesura finale: «Inaugurato metodo nuovo»
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Passi in avanti decisivi per la proposta di legge di iniziativa della consigliera del Gruppo misto Amalia Bruni, “Iscrizione dei senza dimora nelle liste degli assistiti delle Aziende sanitarie provinciali calabresi”. Oggi in terza Commissione Sanità, guidata da Michele Comito, la proposta ha fatto il suo secondo passaggio fissando il termine per la presentazione degli emendamenti a 72 ore prima della convocazione della prossima seduta.
Soddisfazione è stata espressa dalla stessa Bruni perché – spiega in una nota - dalle audizioni di stamattina sono emersi non solo commenti più che positivi ma anche suggerimenti e indicazioni per migliorare la proposta di legge.
Suggerimenti e audizioni
Alla seduta sono stati infatti invitati il dirigente generale del Dipartimento Tutela della salute e servizi socio-sanitari, che ha delegato la funzionaria Elisa Mannucci; il dirigente generale del Dipartimento Programmazione unitaria, che ha delegato il dirigente dell’Ufficio statistico Maurizio Iorfida; il dirigente generale del Dipartimento lavoro e welfare, che non era presente; il Presidente dell’Anci Calabria; il portavoce regionale del Forum Terzo Settore e il delegato regionale della Caritas Calabria.
Giuseppe Varacalli, delegato dell’Anci Calabria ha sottolineato «l’importanza di questa proposta che tende a colmare un vuoto, assicurando il diritto all’assistenza sanitaria a quanti, in gravissime difficoltà si trovano a vivere sul territorio calabrese».
L’ingegnere Maurizio Iorfida, ha posto in evidenza il fatto che «per la prima volta una proposta di legge regionale coinvolge direttamente l’area di mia competenza consentendomi di offrire come contributo dati e cifre sull’argomento, indispensabili per promuovere proposte adeguate» proponendo di avviare una collaborazione strutturata tra gli Uffici del Consiglio e della Giunta regionale per tutte le fasi della proposta di legge: ideazione, implementazione e verifica dell’attuazione. A tal proposito Iorfrida ha specificato che il fenomeno riguarda maggiormente le città metropolitane, riferendo che, in relazione all’indagine Istat del 2014, non è disponibile il dato numerico delle persone senza fissa dimora in Calabria, poiché il campione non è numericamente consistente, ma sono disponibili esclusivamente i dati relativi ai servizi per tali soggetti che sono stati forniti alla consigliera Bruni per la predisposizione della proposta di legge. Dati che risalgono agli anni 2013/2014 ma che negli anni non sono soggetti a modifiche rapide o altamente significative.
Il portavoce del Forum del Terzo Settore, Luciano Squillaci ha invece espresso soddisfazione per la proposta auspicando la sua approvazione quanto prima possibile.
Anche la dottoressa Elisa Mannucci, funzionaria del Dipartimento Salute della Regione ha espresso una valutazione complessivamente positiva soffermandosi su alcuni aspetti tecnici che dovranno essere approfonditi in merito alla quantificazione degli oneri finanziari e all’opportunità di prevedere per tali soggetti anche l’accesso alle cure specialistiche. La stessa Mannucci ha ricordato che la proposta di legge demanda alla Giunta regionale la definizione di modalità e procedure per l’iscrizione dei senza fissa dimora nelle liste degli assistiti, riferendo alla Commissione l’esperienza al riguardo di altre Regioni, invitando a valutare l’opportunità di fare ricorso a medici appositamente formati che lavorano nei servizi territoriali.
Bruni: «È una legge di civiltà»
A conclusione dei lavori Amalia Bruni ha ringraziato la Commissione per l’attenzione che sta prestando alla proposta di legge e tutte le persone che oggi sono state ascoltate offrendo un contributo significativo soprattutto nella direzione del suo miglioramento.
«Sin dall’inizio ho immaginato questo percorso di confronto con i diversi attori impegnati sul territorio nel sostegno ai senza fissa dimora. Sono sempre più convinta – afferma Bruni - che questa sia una legge di civiltà che potrà generare un risparmio al nostro sistema sanitario. Spero di aver inaugurato un metodo con questa mia proposta di legge che spero sia seguito anche in seguito, quello di raccogliere dati e cifre per capire bene la situazione, coinvolgere nel dibattito tutti coloro in grado di offrire un contributo alla discussione, ascoltare i suggerimenti di tutti e poi proseguire per approvare i provvedimenti. Solo così offriremo un servizio efficiente ai cittadini calabresi».