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“Non possiamo consentire che un capitale umano e professionale maturato nel tempo non sia valorizzato o peggio vada disperso in ragione di sterili meccanismi procedurali. I livelli essenziali di assistenza vengono oggi garantiti anche grazie al lavoro dei tanti lavoratori non di ruolo che, prima di tutti, hanno il diritto, perché conquistato sul campo, di accedere a quella stabilità che consenta loro migliori condizioni di vita e di lavoro”. E’ quanto ha sostenuto il consigliere Mimmo Bevacqua al termine dell’incontro avuto stamattina con una rappresentanza dei lavoratori precari dell’area medica e paramedica, i quali hanno avuto modo di evidenziare la loro non più sostenibile situazione di incertezza.
“La straordinarietà dell'istituto commissariale – ha continuato Bevacqua – impone a noi consiglieri di individuare la strada per uscire dalla situazione ereditata dalle precedenti gestioni che ci hanno consegnato una regione in totale stato emergenziale. In considerazione anche della disponibilità manifestata in più occasioni dal commissario Scura, ritengo che, per realizzare l’obiettivo, sia preliminarmente necessario che ciascuna Azienda Sanitaria si adoperi al fine di rendicontare il proprio fabbisogno di personale, evidenziando sia il numero delle posizioni organizzate che, allo stato, vengono ricoperte da personale precario, sia il numero di quelle ancora inoccupate. Lo sblocco del turn-over non pare offrire ancora una reale visione di cambiamento giacché, essendo contenuto in un atto (il decreto commissariale n. 2/2015) adottato tenendo presente il risultato ereditato di un blocco "indifferenziato", manca di cogliere le effettive carenze del sistema. Per quasi cinque anni il personale delle aziende del servizio sanitario andato in congedo non è stato rimpiazzato. Nell'agenda del Governo Renzi la fine del precariato costituisce uno degli obiettivi primari. In perfetta linea con gli obiettivi nazionali dobbiamo prepararci a cogliere questa possibilità così da riconsegnare le giuste motivazioni a quei lavoratori che tutti i giorni affrontano turni e lavori massacranti sentendosi comunque con la valigia in mano. Stabilizzare i precari e immettere nel sistema nuove assunzione ove necessarie, questo è l'obiettivo da realizzare subito”.
“Il tempo delle parole – conclude Bevacqua - è finito. I cittadini e gli operatori pretendono, come è giusto, le necessarie risposte”.