«Evitiamo di far fare al caciocavallo la stessa fine della sardella. È passato quasi un anno da quando, a dicembre 2020, Otto Torri sullo Jonio ha aperto il dibattito sul tema in Calabria lanciando quella provocazione».

È quanto ha dichiarato Lenin Montesanto, direttore della storica associazione che nel 2022 racconterà i suoi 25 anni di impegno, eventi, provocazioni e protagonismo sui territori, intervenendo in un confronto televisivo insieme a Gino Vulcano di Coldiretti e, collegato da Parigi, l’europarlamentare Vincenzo Sofo.

«Era in sostanza un appello pubblico ad unirsi, istituzioni e associazioni – scrive Montesanto - contro i gravissimi rischi che sarebbero derivati e che restano dietro l’angolo della sciagurata adozione comunitaria, entro il 2022, del Nutrisore il sistema fuorviante, discriminatorio e incompleto di classificazione ed etichettatura dei cibi, spinto di fatto dalle multinazionali del cibo spazzatura».

«Per questo – aggiunge - abbiamo accolto con grande soddisfazione la presa di posizione critica espressa ufficialmente nei giorni scorsi alla Camera dei deputati dal presidente del Consiglio Mario Draghi. Ecco perché ribadiamo il nostro sostegno agli eurodeputati italiani che stanno finalmente dimostrando a Bruxelles e Strasburgo una minima unità nazionale sulla questione».

«Ma ecco soprattutto perché siamo ancora più contenti e fiduciosi che della difesa dell’identità agroalimentare ed enogastronomica Made in Italy e Made in Calabria si inizia a parlare finalmente anche nei nostri territori, come questione politica locale».

«Nel rinnovare l’auspicio che la Calabria possa farsi presto promotrice, in tutte le sedi istituzionali, di una necessaria alleanza tra tutte le regioni italiane per rafforzare la posizione No-Nutriscore del Governo e dell’Italia in Europa, come Otto Torri sullo Jonio siamo fiduciosi che il neo presidente della Regione Roberto Occhiuto saprà includere nell’agenda politica regionale questa che è diventata una sfida epocale; lo è – aggiunge – per la difesa delle nostre produzioni, delle eccellenze della nostra terra, della dieta mediterranea e della nostra concezione e pratica della stessa qualità della vita che – scandisce il direttore di Otto Torri sullo Jonio – non possiamo più misurare solo ed esclusivamente con gli indicatori del Prodotto interno lordo (Pil)».

«Oltre le mistificazioni e la falsificazioni dei presunti obiettivi di tutela della salute sottesi al trucco del Nutriscore – prosegue – la vera sfida politica, culturale ed economica sulla quale dovremo saper misurarci come classe dirigente nazionale e regionale e con maggiore presenza nelle sedi comunitarie resta duplice: da una parte, saper imporre e difendere senza compromessi la completezza e la trasparenza delle etichette dei prodotti alimentari; dall’altra, concepire definitivamente le attività, i metodi e le iniziative di lobbying istituzionale a Bruxelles come unità di misura – conclude Montesanto – della capacità del sistema Italia nel suo complesso, in primis della sua rappresentanza politico-parlamentare, di difendere e monetizzare valore, competitività e forza identitaria distintiva globale del cibo, dell’agricoltura e dei prodotti tipici Made in Italy».