L'obiettivo è quello di strappare la città di Catanzaro dall'oblio, dall'anonimato, dal rischio di essere gravata ulteriormente dal peso del tempo che passa. Tra le intenzioni di Giuseppe Rotella si svela l'ambiziosa scommessa di riscoprire e valorizzare la bellezza di una comunità non sempre colta dagli sguardi distratti di chi attraversa il capoluogo sotto una nuvola di pensieri e di idee ancora da sperimentare.

Catanzaro, con la sua intricata trama di vicoli e piazze, tiene prigionieri portoni, chiese, balconi, finestre. Uno scenario che fa da cornice alla vita dei passanti e dei residenti, attori inconsapevoli di un film che proietta la sua pellicola ogni giorno senza concedere repliche. È in questo contesto che si inserisce il progetto "Catanzaro Rubata", portato avanti dal giovane Giuseppe, che attraverso una serie di opere grafiche mescola pittura, poesia e fotografia. Così alcuni degli scorci più suggestivi della città diventano sfondo per capolavori della storia dell'arte e per personaggi "rubati" dai musei di tutto il mondo. I più grandi artisti improvvisamente si trovano ad animare la quotidianità e gli angoli del capoluogo. «Tuttavia - precisa l'artista - questa galleria di volti noti - dall'"Urlo" di Munch, alla "Nascita di Venere" del Botticelli -, sono delle semplici comparse perché è Catanzaro, la città, protagonista assoluta. Il messaggio che intendo trasmettere è la volontà di valorizzare un luogo che non è solo il capoluogo di una regione italiana, ma è una città universale, elevata allo stato dell'arte».

Una fusione che diventa uno stratagemma per consentire ai catanzaresi e non solo di avvicinarsi ai dettagli, di esplorare la città con la lente giusta, di ricominciare ad amare la singolare e irripetibile bellezza dei quartieri cittadini, della costa, del centro storico e della periferia. Una "splendida decadenza" che, da un lato, allarga lo sguardo sullo stato attuale delle cose e dall'altro offre una chiave di lettura diversa della realtà, una visione che non si accontenta della semplice constatazione dei fatti ma prova a custodire e difendere lo splendore che rimane.

«Le opere di "Catanzaro Rubata" - sono strutturate su più piani: nel piano immediato di lettura, troviamo la composizione, l'accostamento artistico tra foto e pittura; in secondo piano si possono leggere le parole chiave che si stagliano sull'opera, quella in basso funge da titolo mentre le altre veicolano l'interpretazione della composizione stessa. A corredo dell'opera - aggiunge Giuseppe Rotella - c'è un mio pensiero, talvolta didascalico, ossia racconta il contenuto dell'opera, talvolta "poetico" per esprimere il sentimento che mi ha suscitato comporla».