Un cognome che rappresenta una città intera quando si parla di lievitati, 5 generazioni di professionisti dell’arte bianca che un secolo fa portarono a Cosenza una novità assoluta: la pizza. La famiglia Voltasio, nei primi anni del 1900, portò i concetti primordiali della Pizza nella città dei bretti e degli enotri e ancora oggi nel capoluogo c'è la pizzeria di famiglia, riaperta nel 2022 da Francesco Voltasio (giunto alla quarta generazione di pizzaioli di famiglia) proponendo una pizza napoletana classica con ingredienti che parlano di cucina cosentina e calabrese.

100 anni di pizza a Cosenza: Stefano Voltasio, "u mago d'a pizza"

Andiamo con ordine, perché raccontare 100 anni di storia e di professionisti non è facile: il primo Voltasio che iniziò la stirpe fu Stefano Voltasio Senior, detto “u mago d'a pizza”,  per poi continuare con Luigi e Benito Voltasio. Furono loro due a passare lo scettro a Stefano, che è adesso a capo della pizzeria e che è considerato un grande maestro con 50 anni di esperienza sulle spalle: è lui ad aver insegnato ai figli Francesco ed Eugenio l'arte di regalare felicità con farina ed acqua, arte che stanno tramandando ai rispettivi figli, dato che in pizzeria c’era Mattia Voltasio, una nuova generazione, mentre un altro è in arrivo a breve. Sono andato a trovarli nella loro pizzeria a Cosenza, in Via XXIIIV Maggio, praticamente in pieno centro. Curioso l’arredamento, un mix di stili moderni e retrò per un ambiente unico nel suo genere, forno a legna a vista e nulla da nascondere, come la materia prima e la qualità del prodotto finale. 

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Ho deciso di godermi una bella cena e provare diverse pietanze. Gli antipasti mi hanno davvero colpito: oltre le patate mpacchiuse ci sono tipiche e varie tipologie di polpette, ho trovato la parmigiana di melanzane…insomma un antipasto bello sostanzioso. La curiosità è troppo e quindi provo le polpette di carne, davvero buone e la parmigiana di melanzane che però non ha rispettato le mie aspettative, diciamo che non è più periodo di melanzane con la primavera in corso. 

Pizzeria Voltasio, la recensione: ecco com'è andata la cena

A tavola eravamo in 4, quindi ordiniamo una bufalina (margherita con mozzarella di bufala), una bufalina gialla, quindi con pomodoro giallo, per me una vesuviana fatta con mozzarella, patate al forno aromatizzate al rosmarino e salame piccante, infine una “o babà” con cornicione ripieno di ricotta, pomodoro San Marzano, mozzarella, prosciutto crudo di Parma e parmigiano a scagliePremetto che ho provato degli ingredienti davvero di qualità, quindi rinnovo i miei complimenti. Impasto tipico napoletano, ben idratato e per nulla pesante, diciamo che “qualche anno” di esperienza si vede. La mia pizza, la vesuviana era un tripudio di ricordi e sapori tipici della mia città, le patate al forno della nonna uniti al salame piccante che mettevamo nei panini come merenda, una pizza semplicemente fantastica, inzivamento approvato. 

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Ottima anche “o babà” dove ho rivisto un cornicione davvero ripieno e ben fatto, una di quelle pizze che devi sporcarti le mani per mangiarla ma che poi ti riempie di gioia e lo stomaco. Anche le due bufaline non dispiacciono, fantastica mozzarella di bufala che gradisco molto di più sul pomodoro San Marzano classicoMa una cena deve terminare con il dolce e ci arriva al tavolo “il corno fritto”, un impasto di pizza a forma di corno, fritto e ripieno di crema pasticceria, artigianale preparata da loro, e amarena, un grande classico che ricorda la zeppola di San Giuseppe. Davvero stupefacente, un dolce incredibile che non delude, non lo sentite neanche pesante sullo stomaco, insomma ne vale la pena. Che dire alla famiglia Voltasio, auguri per questi primi 100 anni di storia, che hanno visto cambiare la moda, la cultura e tendenze del mondo pizza, ma voi siete riusciti sempre a fare la differenza. 

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