Viaggio nella zona incastonata tra il Pollino e la costa Jonica dove si fondono la tradizione agricola e la storia, la cultura con l’innovazione
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Nella piana di Sibari, a due passi dall’omonima colonia della Magna Grecia, il profilo dell’orizzonte a perdita d’occhio è costellato di risaie, che insieme ad ulivi e distese di clementine, disegnano il panorama agricolo di questa porzione di Calabria incastonata tra il Pollino ed la costa jonica. Qui biodiversità fa rima con qualità, ricerca, sviluppo territoriale, sposando un tipo di coltivazione a basso impatto ambientale e puntando sulla identità delle cultivar.
Qui già i Greci nell’antica colonia di Sybaris si erano dedicati alla coltivazione della pianta erbacea che oggi rappresenta un grande ritorno al futuro per un gruppo di imprenditori animati dal sogno di Giancarlo Praino, fondatore di Magisa: una giovane realtà imprenditoriale che del riso ha fatto il valore aggiunto di un territorio, fondendo la tradizione agricola e la storia, la cultura con l’innovazione.
Il riso di Sibari tra innovazione e cultivar autoctone
Qui «il sogno» di Giancarlo si è nutrito e si è consolidato in una realtà imprenditoriale che oggi esporta il riso della piana jonica in mezzo mondo, forte di un’attenzione alla territorialità che è divenuto il valore aggiunto di una produzione che guarda alle cultivar autoctone in maniera particolare e moderna, affidando gli studi sugli ecotipi locali – presenti nella piana di Sibari fin dal 1930 – ad un gruppo di ricercatori dell’Università di Bari ed al genetista agrario Giandomenico Polenghi.
Proprio al gruppo Magisa, dopo dieci anni di ricerca, ha affidato l’esclusiva del riso nero jemma, un integrale pericarpo nero molto ricco di sostanze nutritive, di fibra grezza al 98% e molto digeribile tanto da far registrare un indice glicemico molto basso. È lui l’ultimo nato nel bouquet varietale dell’unica riseria del sud Italia «orgoglio calabrese» – come la definisce Sara Praino, amministratore delegato del gruppo Magisa – ed oggi iscritto nel registro nazionale dell’ente risi come prima cultivar autoctona della piana di Sibari.
Sibari, creare valore sul territorio grazie al riso
Con questo lavoro iniziato nel 2004 dalla nascita del marchio che oggi aggrega diverse aziende della zona (tra quali azienda agricola Terzeria, azienda agricola La zagara, azienda agricola Luigi Rizzo) Magisa ha scelto di voler chiudere la filiera creando un «valore aggiunto al territorio» e trasformando tutto il riso prodotto nella piana di Sibari specializzandosi produzione, lavorazione, trasformazione e commercializzazione del riso.
Partiti da una tradizione agricola di famiglia, con il nonno ed il padre impegnati prima nella coltivazione dei terreni e nel pascolo di animali, la terza generazione (Maria, Giusy e Sara – acronimo di Magisa) ha dato quello slancio innovativo e propulsivo per guardare ai nuovi scenari della produzione ma con una solida esperienza legata alla storicità dell’agricoltura locale. «Abbiamo cercato – sottolinea Sara Praino – di mantenere la coltivazione tradizionale sfruttando però le tecniche innovative di agricoltura e trasformazione». Le condizioni pedoclimatiche della zona con un tasso di salinità straordinario, la vicinanza al mare, l’acqua potabile con la quale si alimentano le risaie a scorrimento, hanno permesso di caratterizzare la produzione conferendo al prodotto «qualità organolettiche uniche».
La certificazione Kosher per il riso di Sibari
Un progetto di territorialità che ha travalicato i confini nazionali, assumendo carattere intercontinentale non solo con la vendita in paesi come Canada, Germania, Francia, Dubai ma soprattutto con il riconoscimento della certificazione kosher, tra le più rigide in termini di controllo della provenienza e tracciabilità dei prodotti.
«Con questo risultato – spiegano i produttori di Magisa – possiamo dire al consumatore che ciò che comprano è davvero il riso buono di Sibari». Dei 650 ettari interessati alla produzione di riso oltre 430 sono gestiti dal gruppo che dall’intuizione di Giancarlo Praino ha visto coinvolgersi in questa avventura imprenditoriale Agostino Rizzo e la sua famiglia oggi rappresentata da Daniela e Paolo, ultima generazione e parte integrante della visione Magisa insieme alle tre figlie del fondatore. Qualità, genuinità e tradizione sono i valori di una scelta produttiva che ogni giorno porta in tavola un pezzo di Calabria in Italia e nel mondo.
La filiera agricola corta del riso nella Sibaritide
Il fiore all’occhiello dell’azienda con sede a Villapiana e terreni disseminati tra Corigliano, Rossano e Sibari, è quello di vantare la capacità di controllare l’intero ciclo di produzione, dal campo alla commercializzazione. Le risaie riconducibili tutti ad aziende agricole limitrofe allo stabilimento è la garanzia della valorizzazione e del supporto alla filiera corta. Ogni passaggio della produzione è oggetto di scrupolosa attenzione riuscendone a tracciare ogni aspetto: dalle sementi (per lo più autoprodotte) usate per la semina, che aggiungo un potere germinativo elevato ed una maturazione completa, fino alle varie fasi di crescita e raccolta, prima di passare l’essiccazione, alla pilatura ed al confezionamento.