Tra le vie del centro storico tutto l'anno l'artigiano accoglie i visitatori tra le sue opere mozzafiato e scene in movimento
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È ancora un ragazzo Gianfranco Petrungaro quando negli anni ’60 inizia a creare pastori e personaggi dell’arte presepiale, dando così inizio alla costruzione di un grande presepe tutt’ora in esposizione e visitabile gratuitamente in uno spazio tra i vicoli di San Lucido.
Dall’arte della sartoria a quella dei presepi
Das, terracotta, e giornali avvolti, sono questi i materiali che Gianfranco – Franco per molti – uno degli ultimi realizzatori di presepi della zona tirrenica cosentina, utilizzava e utilizza ancora oggi per le sue statuette, le quali vengono vestite con tessuti e stoffe cuciti da lui stesso. Da bambino infatti, come si faceva a quei tempi, veniva mandato dai genitori ad “imparare il mestiere”, lavorando in una sartoria dove confezionava abiti. Attività successivamente messa da parte per fare il cuoco, impiego che ha tenuto per 29 anni che non gli ha però impedito di proseguire con questa sua passione, che continua ancora oggi a coltivare.
L’unicità dei personaggi e la ricostruzione delle scene con elementi di riciclo
«I pastori essendo fatti a mano sono tutti uno diverso dall’altro, e per i meccanismi utilizzo elementi di riciclo come piccoli motori di stufe, che permettono al presepe di essere continuamente in movimento» ci dice l’artigiano.
Varie sono le scene che prendono vita nel villaggio in cui avviene la natività – ma non solo – all’interno di una piccola saletta nel cuore del centro storico del paesino tirrenico: dalla benedizione di San Giovanni Battista, alla strage degli innocenti per mano di Erode, dalla fuga in Egitto, alla presentazione di Gesù al tempio a Simeone con Maria, oltre ovviamente alla classica natività nella grotta. Lo scorrere dell’acqua scandisce scene di vita quotidiana e attività: pescatori, raccoglitrici di frutta, artigiani, pastori, tutto è sistemato con cura e attenzione, anche per le versioni più piccole ricreate per altri luoghi. Qualche giorno fa è stato, ad esempio, inaugurato nella chiesa di San Giovanni Battista, protettore di San Lucido, il sessantesimo presepe del signor Petrungaro, che negli anni ha realizzato anche presepi donati alle scuole.
I bambini e l’orgoglio della benedizione dei frati minimi
Queste ultime, e non solo quelle del paese, spesso vanno a fare visita al maestro presepaio e alla sua opera, e i bambini sono sempre curiosi di sapere come vengono realizzate le statuette e con che procedimento. Inoltre per l’occasione i vicoli vicini si vestono a festa con addobbi e luci sistemati sempre da Franco, suo figlio e gli abitanti del quartiere, e tutto prende le sembianze di un vero villaggio natalizio.
«Nel 2019 sono venuti a trovarmi i frati minimi di Paola, che innamorati di quello che avevo creato lo hanno benedetto e mi hanno chiesto di inserire San Francesco, e così l’ho rappresentato mentre sta per attraversare lo Stretto di Messina insieme ad uno dei suoi discepoli di San Lucido, Fra’ Giovanni, sopra al suo mantello. Questo mi rende molto orgoglioso».
Oltre che nel periodo natalizio il presepe si può vedere anche in estate, quando turisti e visitatori si fermano volentieri ad ammirare la particolare opera di Franco e fanno una chiacchierata con lui, che con piacere racconta la storia della sua passione fin da quando tutto ebbe inizio.