Per l'organizzazione palestinese i «negoziati partiranno solo dopo l'inizio di un cessate il fuoco». Atteso il voto per una risoluzione. Raid su Rafah e Khan Yunis con oltre 30 morti e decine di feriti
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Hamas rifiuta la proposta di Israele per una settimana di tregua in cambio di 40 ostaggi, affermando che i negoziati partiranno solo dopo l'inizio di un cessate il fuoco. Slittato intanto di nuovo ad oggi il voto per una risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu su Gaza. La risoluzione del Palazzo di vetro prevederebbe una "sospensione delle ostilità", nella formula che eviterebbe un nuovo veto degli Stati Uniti che non intendono dare fiato a Hamas.
Nella bozza delle ultime ore, il Consiglio di sicurezza chiede «pause e corridoi umanitari urgenti ed estesi» e la liberazione di tutti gli ostaggi, si esortano le «parti in conflitto a Gaza a rispettare i loro obblighi verso il diritto internazionale in materia di protezione dei civili» e ad «astenersi dal privare la popolazione civile nella Striscia dei servizi di base e dell'assistenza umanitaria indispensabili alla sopravvivenza».
Almeno 36 i morti e decine i feriti nei bombardamenti israeliani di ieri su Rafah e Khan Yunis, secondo fonti palestinesi. In particolare, media locali riferiscono di «una casa e una moschea prese di mira a un centinaio di metri dall'ospedale Kuwaitiano» a Rafah, con 12 vittime; e di 24 civili uccisi e diversi altri feriti nei raid di ieri su Khan Yunis, dove Israele aveva fra l'altro ordinato l'evacuazione di circa il 20% della più grande città nel sud della Striscia di Gaza.