Monito a Israele dalle Nazioni Unite: «L'imposizione di assedi che mettono in pericolo la vita dei civili privandoli di beni essenziali per la loro sopravvivenza è vietata dal diritto internazionale umanitario»
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Le sirene di allarme che segnalano l'arrivo dei razzi da Gaza stanno risuonando nel nord di Israele, soprattutto a Shlomi e in altre località, dice l'esercito. E per la terza volta nel giro di un'ora sono risuonate le sirene anche nella zona centrale e a Tel Aviv. Sembra dunque intensificarsi il lancio da Gaza.
E i razzi di Hamas, nell'ultimo lancio da Gaza, hanno colpito l'Hotel Regina ad Ashkelon e colonne di fumo si vedono all'altezza del porto. Lo riferiscono i media israeliani. C'era stato l'ultimatum agli abitanti della città, 40 km a nord della Striscia di Gaza: «Lasciate la città entro due ore. Vi abbiamo avvertiti». «Avvisiamo gli abitanti di Ashkelon di lasciare la loro città entro le 5 (le 16 in Italia)», ha detto Abu Obeida.
L'esercito israeliano sta attualmente conducendo «attacchi su larga scala su obiettivi del terrore di Hamas» nella Striscia, ha fatto sapere il portavoce militare. Secondo i media un razzo è atterrato in un'area aperta vicino a Be'er Sheva e testimoni segnalano che ci sarebbero dei feriti. Intanto è salito a 704, tra cui 143 bambini e 105 donne il numero di palestinesi uccisi dalle forze israeliane a Gaza. Il numero dei feriti è di circa 4.000.
Il bilancio delle vittime israeliane supera i 1.000 morti. «Almeno 1.008 israeliani sono stati uccisi da sabato», ha detto l'ambasciata israeliana negli Stati Uniti. In un post sui social media, l'ambasciata afferma che sono rimaste ferite anche più di 3.418 persone.
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E il leader politico di Hamas Ismail Haniyeh assicura che non terrà «discussioni sui prigionieri e sugli ostaggi in mano delle forze della resistenza» fino alla fine della campagna militare.
L'ambasciatore israeliano a Roma Alon Bar su X, intanto, sottolinea che «gli ultimi giorni ci hanno dimostrato che non abbiamo scelta: dobbiamo porre fine al controllo di Hamas su Gaza e alle sue capacità militari, per eliminare la minaccia su Israele».
Intanto dalle Nazioni Unite arriva il monito a Israele: l'assedio totale di Israele alla Striscia di Gaza è vietato dal diritto internazionale, ha dichiarato il capo delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk. «L'imposizione di assedi che mettono in pericolo la vita dei civili privandoli di beni essenziali per la loro sopravvivenza è vietata dal diritto internazionale umanitario», ha sottolineato in un comunicato.
La notte scorsa sono stati circa 200 gli obiettivi colpiti dall'aviazione israeliana nella Striscia. Soprattutto - ha spiegato il portavoce militare - a Rimal e Khan Yunis. L'esercito israeliano considera i due luoghi «come centri terroristici» privilegiati di Hamas da dove sono diretti «un gran numero di attacchi terroristici contro Israele». L'esercito israeliano ha avvisato i palestinesi di lasciare Gaza per l'Egitto e ha affermato di avere il «pieno controllo» del confine.
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Il Papa telefona al parroco di Gaza
«Ieri ho parlato con Papa Francesco che mi ha manifestato la sua vicinanza e la sua preghiera per tutta la comunità ecclesiale di Gaza e per tutti i parrocchiani e abitanti». A rivelarlo al Sir è il parroco di Gaza, padre Gabriel Romanelli, attualmente bloccato a Betlemme, in attesa di fare rientro presso la sua parrocchia, la Sacra Famiglia, l'unica cattolica della Striscia.
«Ho ringraziato il Pontefice per il suo appello alla pace in Israele e in Palestina di domenica scorsa all'Angelus - ha aggiunto il religioso -. Papa Francesco ha impartito la sua benedizione perché tutti sentano la sua vicinanza». Attualmente la parrocchia di Gaza ospita 130 rifugiati e altri sono ospitati in strutture parrocchiali limitrofe. «I bombardamenti - racconta padre Romanelli, riferendo testimonianze dei suoi parrocchiani - sono continui e duri. Sale la paura per una invasione di terra».