Nella Striscia i morti sono arrivati a oltre 4mila e intanto Israele annuncia l'offensiva di terra. Meloni in Egitto: «Per Hamas la causa palestinese non c'entra nulla, vogliono solo la jihad islamica»
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Sono arrivati a Gaza i primi 20 camion carichi di aiuti umanitari destinati alla popolazione della Striscia, lo hanno riportato i media locali stamattina. Per l’operazione di trasporto delle merci, il valico di Rafah fra Egitto e Gaza è stato aperto temporaneamente. Le merci sono state trasferite ad altri 30 camion già presenti nel lato palestinese del valico e poi, smistate e distribuite fra i veicoli diretti all'Unrwa (l'ente dell'Onu per i rifugiati) e quelli destinati alla Mezzaluna Rossa palestinese.
Al termine del trasbordo, il valico è stato chiuso nuovamente e non si prevede, per ora, il passaggio di persone. Nella mattinata di oggi, un gruppo di circa 50 palestinesi, fra cui molti bambini, con doppia cittadinanza (in particolare egiziana), sono sopraggiunti al valico nella speranza di passare nel Sinai, ma non hanno trovano interlocutori.
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Hamas, attraverso il suo ufficio comunicazioni, ha dichiarato che il convoglio è estremamente «limitato e non sarà in grado di cambiare il disastro umanitario nella Striscia di Gaza». Il portavoce dell’organizzazione paramilitare, Salama Maruf, ha chiesto che sia stabilito un corridoio umanitario sicuro «aperto 24 ore su 24 per soddisfare i bisogni umanitari e i servizi essenziali che non ci sono più e per consentire ai feriti di partire per ricevere cure».
Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha esortato «tutte le parti a mantenere aperto il valico di Rafah». L’apertura del valico è stata promossa come una azione negoziata dopo la visita del presidente Joe Biden a Israele nei giorni scorsi. Blinken ha ringraziato Egitto, Israele e le Nazioni Unite per aver facilitato il passaggio sicuro del primo convoglio di aiuti umanitari a Gaza.
Nel frattempo, è salito a 4.385 il numero dei morti a Gaza, di cui 1.756 minori e 976 donne, ha annunciato il ministero della sanità di Gaza, citato dai media. I feriti sono 13.561. Dall'altra parte, l'Esercito israeliano, tramite il suo portavoce militare, ha annunciato che sono in corso i preparativi per la prossima fase della guerra, inclusa l'operazione di terra.
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In Egitto Meloni critica Hamas
«Per le modalità con cui Hamas ha attaccato Israele, la causa palestinese non c'entra nulla. Quello che si sta perseguendo è una jihad islamica, è il tentativo di impedire un processo di normalizzazione nel Medio Oriente», ha dichiarato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla stampa nella mattina di oggi (21), nel Cairo, a seguito del Forum dell’Egitto per la pace. L’incontro è stato promosso dal presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e ha avuto la partecipazione del leader dell’Autorità Nazionale Palestinese, Abu Mazen, insieme ad altri rappresentanti della comunità internazionale. Da notare l'assenza degli Stati Uniti.
Alla fine della giornata, Meloni ha avuto una conversazione bilaterale con Mazen. Dopo il summit Meloni sarebbe andata a Tel Aviv per incontrare il primo-ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente Isaac Herzog. «Dobbiamo fare l'impossibile per evitare una escalation della crisi, perché le conseguenze sarebbero inimmaginabili. Il modo più serio per farlo è un'iniziativa politica (…) che si basi sulla prospettiva dei due popoli e due Stati», ha affermato durante il suo intervento all’incontro.
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Possibile liberazione degli ostaggi civili
Secondo Hamas ci sarebbero in corso contatti con l’Egitto e Qatar per la liberazione di ostaggi civili presi dal movimento islamico palestinese il 7 ottobre scorso. L’annuncio è stato fatto dal rappresentante di Hamas a Beirut, Osama Hamdan. Tuttavia, il gruppo paramilitare ha affermato che non discuterà della sorte degli ostaggi militari fino a quando Israele non avrà smesso di bombardare la Striscia di Gaza.