Il segretario regionale: «La politica finora ha scelto di fare spallucce alle richieste provenienti dal territorio calabrese»
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«Non ci sono più alibi a frenare l’ammodernamento della Strada statale 106. La Commissione europea direzione generali mobilità e trasporti, ha rimandato la palla nel campo della politica, quella politica che, nei mesi scorsi, ha scelto di fare spallucce alle richieste provenienti dal territorio calabrese, quella politica che, nel progettare il Recovery plan, ha volutamente dimenticato di inserire la Strada statale 106 - se non per un maquillage inutile - dai piani di sviluppo e resilienza del territorio calabrese e nazionale». È il commento di Santo Biondo, segretario regionale Uil Calabria.
L’esponente sindacale rimarca: «Oggi sappiamo che Bruxelles reputa questa infrastruttura importante e, come da noi sostenuto da anni, determinante per lo sviluppo della Calabria e per la proiezione della sua economia verso i mercati europei e mondiali. Istituzioni locali, politica regionale e parlamentari calabresi, forze sociali e produttive, chiesa, associazionismo: Facciamo quadrato. Il momento giusto è adesso per la Ss 106».
Infine, un messaggio al premier: «Al presidente del Consiglio dei ministri Draghi, quindi, adesso occorre chiedere, di ripensare il Piano di resistenza e resilienza e trovare al suo interno lo spazio giusto per assecondare le indicazioni provenienti dalla Commissione europea e, allo stesso tempo, segnare una svolta concreta nelle politiche di sviluppo infrastrutturale della Calabria».