Roma - La sanità rimane terreno di confronto. Il sistema rischia in Calabria una drammatica Caporetto. Numerose le questioni aperte. In ballo c'è, in primis, il diritto alla salute dei cittadini. Con una emergenza su tutte le altre: l'emigrazione in nosocomi di altre regioni italiane in progressivo aumento dall'applicazione del piano di rientro.



Ieri il neogovernatore Mario Oliverio si è recato a Roma per incontrare il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Sotto la lente d'ingrandimento il futuro dei lavoratori della Fondazione Oncologica "Tommaso Campanella". Il vertice  - a cui erano presenti il presidente del Consiglio regionale della Calabria Antonio Scalzo, il subcommissario per l'attuazione del piano di rientro Andrea Urbani, il presidente e il direttore generale della Fondazione "Campanella" Paolo Falzea e Mario Martina, il direttore generale della programmazione del ministero della salute Renato Botti, il capo di gabinetto Giuseppe Chinè – è servito per provare a sbrogliare l'intricatissima matassa della proroga dei licenziamenti di 170 dipendenti. L'esito è stato a quanto pare positivo. Si penserebbe ad "una soluzione strutturale per la Fondazione, in coerenza con la programmazione regionale sanitaria recentemente validata dai ministeri vigilanti, e ad un percorso – è stato puntualizzato in una nota - che garantisca gli attuali livelli occupazionali che verrà intrapreso nei prossimi giorni e che vedrà coinvolta la Fondazione, sia sull'offerta oncologica che su una serie di servizi territoriali necessari alla Regione Calabria".



Soddisfatto del confronto, ovviamente il Nuovo centrodestra calabrese, partito di riferimento del ministro della Salute. "È positivo che Oliverio e Lorenzin  - ha affermato il vicepresidente del consiglio regionale Pino Gentile - si siano incontrati insieme ai vertici della Fondazione Campanella per risolvere un problema che ci sta a cuore. È importante – ha proseguito – portare a conclusione positiva una vicenda che si trascina da tempo anche perché la Fondazione Campanella deve tornare a fare ricerca e ad essere centro di cura per le patologie oncologiche. Dobbiamo fare fronte comune su temi come questo, evitando qualsiasi divisione politica: la qualità della salute e il superamento del precariato sono temi di interesse generale".


Il governatore avrebbe ottenuto rassicurazioni anche sulla nomina a commissario della sanità. Il via libera arriverà nelle prossime settimane dopo la  modifica, ormai probabile, della norma che vieta i doppi incarichi, contenuta nella legge di stabilità