La manifestazione coinvolge anche pensionati e giovani. I promotori: «Serve una nuova grande stagione di politiche contro la precarietà»
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«Il 22 giugno saremo in piazza per rompere il muro della rassegnazione, per dire che serve una nuova grande stagione di politiche contro la precarietà, per il lavoro e la sua dignità, di investimenti per la crescita ed infrastrutture per lo sviluppo. Per queste ragioni ed altre ancora invitiamo tutti alla partecipazione, per un risveglio delle coscienze, per scrivere una pagina di democrazia, per il riscatto del Sud». Con una nota stampa, le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil della Calabria comunicano la manifestazione nazionale in programma a Reggio Calabria il prossimo 22 giugno. In questa occasione, non mancheranno i segretari generali Maurizio Landini, Annamaria Furlan, Carmelo Barbagallo: «Sarà una giornata importante, storica, per la nostra regione, per il Sud, per la democrazia. Una giornata che vedrà al centro il lavoro, la crescita, lo sviluppo del Paese e del Sud, la legalità».
I sindacati annunciano inoltre l’adesione dei lavoratori, dei pensionati, dei giovani, «di donne e uomini provenienti da tutta l’Italia per unire il Paese fondato sul Lavoro, per dare un segnale al Governo che i tanti Sud d’Europa si salvano se si rilanciano gli investimenti e si danno prospettive, futuro e speranza alle nuove generazioni». La manifestazione nasce per ribadire «al Governo che l’alta velocità e la mobilità sono un diritto di tutti, che vanno sbloccati i cantieri, che gli investimenti sulla logistica, sui trasporti, sulle manifatture, vanno fatti in tutta Italia, che la lotta alla 'ndrangheta ed alla corruzione deve diventare la vera priorità della politica, che la sanità deve occuparsi del diritto alla salute dei cittadini e non deve continuare ad essere terreno di scontro e divisione ideologica e politica, che le classi dirigenti devono essere all’altezza delle sfide e dei compiti».
Infine per Cgil, Cisl e Uil «vanno messi in campo interventi a sostegno della tutela dell’ambiente e della forestazione, in un’ottica di cura e manutenzione del territorio contro i rischi del dissesto idrogeologico. Il 22 giugno saremo in piazza per dire che il Paese cresce se cresce il Mezzogiorno, per dire no ad un progetto di autonomia differenziata che viola i principi costituzionali di sussidiarietà e solidarietà».