Cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia. La proprietà commutativa applicata alle istituzioni e alla politica sembra comunque dare uguali risultati. È così che a Corigliano-Rossano i lavoratori del verde pubblico protestavano ai tempi del sindaco Mascaro, del commissario Bagnato e protestano anche oggi (leggi anche Notte sul tetto per gli operai del verde pubblico di Corigliano-Rossano), che a sedere sullo scranno più alto della nuova terza città della Calabria c’è Flavio Stasi. Uno di quelli cresciuto a pane e proteste e che proprio sei mesi fa, durante l’ultima forte contestazione di questi operai, si schierò con loro e di fianco a loro. La somma, il risultato, però, è sempre quello: mancanza di lavoro e di prospettive.

Stasi è salito sul tetto vestito da vigile del fuoco

Rispetto al passato, invece, c’è una sostanziale differenza che seppur al momento non cambia il risultato (gli operai ad oggi sono senza lavoro e non ne avranno almeno fino al prossimo 10 di ottobre) al contrario fa registrare una inversione di tendenza nell’approccio alla lotta per il lavoro. Già, perché rispetto al passato, stamattina il primo cittadino non solo si è precipitato di buon ora sul luogo della protesta ma è salito, in tenuta da vigile del fuoco, sul tetto della scuola media Levi-Roncalli, dove i quattro operai si sono barricati, per stare insieme a loro e cercare di persuaderli a sciogliere il presidio.

Difficile trovare una soluzione definitiva alla vertenza

Probabilmente non cambierà nulla, anche perché trovare i soldi per coprire la spesa di questo servizio sarà difficile o comunque sarà necessario sacrificare altri capitoli. Un po’ come quello che è successo in questi ultimi mesi che ha poi generato la protesta di stamani. Durante la gestione commissariale di Corigliano-Rossano, infatti, l’organo di governo, dopo che nel febbraio scorso gli stessi operai salirono sul medesimo tetto, stanziò più di 300mila euro da destinare proprio ai servizi di manutenzione esterna. Compreso, quindi, anche il servizio per il verde pubblico. Di questi soldi, però, pare ne siano rimasti solo 80mila, insufficienti a coprire la spesa.

Promessa di lavoro dal 10 ottobre

Che fine abbia fatto il resto della cifra nessuno lo sa. Sicuramente saranno stati spesi per altre esigenze ed emergenze. Oggi Stasi promette – e sono i sindacati a confermarlo – che dal prossimo 10 ottobre gli operai del verde pubblico saranno reintegrati, cercando anche di far leva sui previsionali di bilancio del prossimo esercizio finanziario 2020. Del resto questa è una storia sulla quale l’attuale sindaco, anche nel periodo della campagna elettorale, ci ha messo la facia dichiarando che si sarebbe dovuta trovare una soluzione definitiva alla vertenza di questi lavoratori.

È una promessa che, al momento – come dicevamo – non cambia il risultato. Precari erano un anno fa precari continuano a rimanere oggi. Tuttavia, è cambiato l’approccio delle istituzioni civiche alla protesta. Perché un primo cittadino che sedesse di fianco ai “suoi contestatori” fino ad ora non lo si era mai visto. Qualcuno dice sia la forza del populismo, altri, invece, sostengono che sia la vera chiave di volta di questo giovane diventato sindaco proprio perché capace di incarnare al meglio le esigenze e i bisogni della gente.

Inanto gli operai sono scesi dal tetto

Ma i tanti problemi che attanagliano Corigliano-Rossano sono solo all’alba e mantenere saldo, intatto ed immacolato il rapporto idilliaco tra popolo e istituzioni è davvero un compito arduo.  Intanto gli operai, per il momento, sono scesi dal tetto.