VIDEO | Le incertezze e le contingenze degli ultimi mesi potrebbero causare importanti riflessi sui flussi turistici e anche sulle assunzioni. Per il segretario regionale della Fisascat Cisl Fortunato Lo Papa bisogna puntare su formazione e transizione ecologica (ASCOLTA L'AUDIO)
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Un’estate piena di incognite e di incertezze quella che si prepara a vivere la Calabria. Da un lato i rincari energetici che premono sulle casse degli alberghi e mandano i prezzi alle stelle, dall’altro la guerra in Ucraina che sta paralizzando i movimenti internazionali e che sicuramente bloccherà i flussi dalla Russia che hanno sempre costituito una buona percentuale dell’intero comparto turistico.
I dati su flussi internazionali e assunzioni
Secondo i dati Istat i russi hanno nel 2019 speso in Italia 984 milioni di euro e in Calabria sono stati 128 mila.Di fronte ad una domanda ridotta sotto l’effetto di più spinte, ad andarci di mezzo potrebbero essere i lavoratori stagionali. Già nel 2020 le assunzioni erano calate di oltre il 50 per cento, l’anno seguente le lamentele degli imprenditori che non sarebbero riusciti a trovare lavoratori da impiegare, ora questo mix che potrebbe indurre a minori assunzioni. Ma, chiarisce il segretario Fisascat Cisl Fortunato Lo Papa, non tutto è legato alle contingenze e ancora molto si può fare per il futuro.
Competitività e offerta
«Come Federazione Cisl del settore siamo preoccupati per la prossima stagione turistica tra pandemia, guerra in Ucraina e prezzi dell’energia e del carburante. Allo stesso tempo vogliamo però ricordare che la scorsa estate la Calabria ha vissuto messi di sold out e in cui località che non erano presenti nelle mappe turistiche sono riuscite, invece, ad emergere. Il problema – sottolinea il sindacalista – è che la Calabria ha sempre vissuto negli ultimi anni un turismo nell'assoluto “spontaneismo” mentre bisognerebbe programmare azioni che aumentino la competitività e la qualità dell'offerta del settore per rendere più accoglienti i servizi che offriamo puntando alla qualità».
«Solo una piccola percentuale del management è formata»
A tale proposito il segretario regionale punta alla formazione partendo da un’analisi condotta proprio dalla Cisl e dalla quale emerge che «solo dal 5 al 10% del management impiegato nel turismo proviene da percorsi di formazione specializzata, se poi andiamo a a vedere tra gli operatori e gli addetti lì troviamo una scarsissima formazione».
Per Lo Papa è un tasto da non trascurare e sul quale la Regione dovrebbe riflettere e spendere risorse ed energie ad iniziare dai percorsi scolastici: «Bisogna creare le condizioni affinché ci sia una cultura sul turismo, perché al netto della scuola alberghiera non ci sono altre e grosse realtà in una regione che ha 800 km di costa e che potrebbe lavorare di turismo tutto l'anno».
L'approccio green
Assist fondamentale per il cislino l’approccio green rendendo le strutture attraverso la transizione ecologica e digitale “green”. Aspetto che permetterebbe di dare una sforbiciata ai costi di gestione proponendo pacchetti e offerte capaci di attirare un bacino più ampio di turisti e collocare lavorativamente più persone.