La ditta ed il Comune tagliano il premio di produttività: tensioni con le organizzazioni sindacali
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ll protrarsi della pandemia sta prosciugando le casse dell'Amaco. La municipalizzata dei trasporti dell'area urbana cosentina continua a garantire i collegamenti, ma con autobus da mesi praticamente vuoti.
70mila euro al mese di perdite
Inoltre è sospeso il servizio navetta per l'aeroporto e la stazione di Paola mentre anche gli introiti derivanti dai parcheggi a pagamento si sono notevolmente ridimensionati. Stimati nel complesso mancati ricavi propri per circa 70mila euro al mese a causa del Covid. Per garantire l'erogazione degli stipendi si è proceduto al taglio di ogni spesa superflua, compresa quella sostenuta per i telefonini aziendali.
Ricorso alla Cassa integrazione
«Nel 2020 - spiega l'amministratore unico Paolo Posteraro - le perdite sono state ammortizzate con il ricorso alla cassa integrazione. Quest'anno invece rischiano di mettere a repentaglio la struttura aziendale, di vanificare i tanti sacrifici compiuti a partire dal 2017 e di farci regredire dopo i lusinghieri risultati ottenuti nella gestione della municipalizzata il cui bilancio ha fatto registrare un attivo per due esercizi consecutivi».
Stipendi pagati
«Le retribuzioni - precisa il dirigente - sono state liquidate regolarmente. Siamo indietro di un paio di mesi con l'erogazione dei ticket mensa». Ma ad agitare i rapporti con i sindacati c'è la decisione assunta di concerto con il Comune, di non pagare il premio di produttività, ovvero la quindicesima prevista dal contratto collettivo di secondo livello: «Lo scorso anno - aggiunge Posteraro - l'abbiamo prevista sotto forma di sussidio Covid. Pensavamo che la pandemia finisse, ma non è stato così. Per cui non siamo riusciti ancora a distribuirla ai dipendenti, ma lo faremo appena possibile».
Niente produttività
«Per il 2021 invece - conclude l'amministratore - abbiamo stabilito di non pagare premi di produttività. Perché in una situazione di crisi quale quella che stiamo vivendo, non è pensabile pagare la quindicesima mensilità». I lavoratori però non ci stanno a subire ulteriori tagli: «Prima di richiedere ulteriori sacrifici ai lavoratori già provati da mesi di cassa integrazione - si legge in una nota della Filt Cgil - sarebbe utile e opportuno comprendere le reali motivazioni e soprattutto le molteplici responsabilità di tale disastro».
«Bilancio non attendibile»
Ma preoccupa anche la solidità dell'azienda, messa a repentaglio, dicono le organizzazioni di categoria, da crediti non più esigibili: «Nel bilancio dell'Amaco si vantano circa due milioni di crediti maturati nei confronti di Palazzo dei Bruzi, oltre a più di centomila euro per interessi legali - dice Gianni Angotti, segretario Filt Cgil di Cosenza - Ma sappiamo che il Comune è in dissesto e che l'Organismo straordinario di liquidazione opererà uno stralcio di questa somma, con ripercussioni importanti sulla tenuta dei conti».