VIDEO | Il Grande ospedale metropolitano da un lato blocca i congedi del personale per affrontare una eventuale emergenza, dall'altro però non rinnova il contratto ai precari
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Quello che si temeva e che fino all’ultimo si è sperato di evitare si è concretizzato. Un paradosso tutto reggino firmato Grande Ospedale Metropolitano che da un lato blocca i congedi del personale per affrontare l’emergenza Coronavirus e dall’altro manda a casa, non rinnovando i contratti, oltre 50 infermieri precari. Paradosso o incoscienza? Di certo questa decisione, presa dal neo commissario Iole Fantozzi pesa come un macigno e allarma non poco la popolazione già fortemente preoccupata dal divagare di contagi da coronavirus.
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Il caso degli infermieri precari
Da un lato si conferma la grave e cristallizzata carenza organica che caratterizza l’ospedale reggino, dall’altro si decide di non usufruire di figure già preparate e formate per affrontare l’emergenza. Se i super attrezzati ed efficienti ospedali del nord sono in affanno dopo meno di una settimana dall’arrivo dei primi contagi, come il Gom vuole prepararsi, considerando anche la conferma del primo caso in Calabria, se invece di confermare le unità precarie le manda a casa? Basterà la misura adottata di sospendere i congedi? Ecco, queste sono domande che adesso circolano tanto tra i corridoi del Gom quanto tra i cittadini.
Infatti, non confermare gli infermieri precari prevede una lunga trafila per assumere delle nuove unità, è previsto anche un periodo di formazione e questo non farà altro che generare un vuoto all’interno di una pianta organica già ridotta all’osso.
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L'emergenza Coronavirus
Ci si domanda poi perché in tutta Italia si adottano misure straordinarie, considerando l’emergenza in atto e la necessità di personale al completo, mentre da Reggio arriva una decisione opposta?
L’ospedale, come già precisato a dicembre quando non incombeva il coronavirus ma la situazione degli infermieri precari era la medesima, adesso rischia il collasso e sono tanti i reparti che in assenza di queste figure andranno in affanno. Una disastro preannunciato ma, a quanto pare, si è scelta la strada più ostacolata nonostante il periodo di crisi.
A domandarselo sono anche i sindacati e, in particolare l’Usb ha già messo nero su bianco tutte le perplessità del caso.
«Ieri, nel corso di un'importante iniziativa che si è tenuta al Grande ospedale metropolitano, le principali autorità locali hanno voluto rassicurare tutta la cittadinanza, garantendo che il territorio è pronto ad affrontare l'emergenza coronavirus.
Questo non può che naturalmente farci piacere, ma ai vertici della sanità calabrese vorremmo chiedere anche a quale prezzo? Su chi e per quanto tempo dovrà gravare questo stato di emergenza?
Blocco dei congedi per i dipendenti dell'Azienda ospedaliera
Spieghiamo meglio il senso di questi interrogativi.
Nei giorni scorsi è stato disposto il blocco dei congedi per i dipendenti dell'Azienda ospedaliera, proprio per essere pronti ad affrontare l'acuirsi dell'emergenza sanitaria.
Il dato paradossale è che, nonostante sia noto come la pianta organica del Gom sia inadeguata, nonostante i turni massacranti che già gli operatori svolgono, nonostante le mille peripezie che bisogna affrontare per dare risposte a chi ha bisogno di cure, si attua il blocco dei congedi e nulla si fa per impedire che vadano a casa circa 70 unità lavorative.
È arrivata la fatidica data del 29 febbraio, infatti, e non è arrivata nessuna proroga per i contratti a tempo determinato, a Reggio come nelle altre provincie calabresi.
Altro che affrontare l'emergenza coronavirus quando c'è il rischio di paralisi di interi reparti del principale riferimento sanitario per il sud della Calabria».