Approvare la proposta di legge che prevede l'istituzione dell'Agenzia regionale Sviluppo aree industriali. Lo chiedono i sindacati Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Findici e Ugl con riferimento al testo normativo all'esame al Consiglio regionale: il provvedimento è la sintesi di tre proposte di legge regionale sul futuro del Corap, il Consorzio regionale per lo sviluppo delle attività produttive, da mesi in stato di grave crisi economica e finanziaria.

Superare il gap con le altre realtà regionali

In una lettera indirizzata, tra gli altri, al presidente della Giunta e al presidente del Consiglio regionale, i sindacati sostengono che «l’Agenzia regionale Sviluppo aree industriali, la cui istituzione è prevista nella proposta di legge 473 approvata dalla prima Commissione, costituisce lo strumento attraverso il quale la Regione Calabria può superare il gap con le altre realtà regionali dello stesso Mezzogiorno, realizzando la specializzazione degli insediamenti per sostenere le produzioni e introducendo nelle aree industriali di competenza già individuate gli strumenti di promozione per l'attrazione di nuovi investimenti, come le Zes, al fine di sostenere e incrementare l'occupazione e la qualificazione del sistema produttivo calabrese. Per tutto questo, la classe dirigente che guida questa regione, maggioranza e opposizioni insieme, non possono sottrarsi né possono rimandare ad altri e ad un altro tempo un compito e una responsabilità che spetta a loro soltanto: dare soluzione a un problema che è, allo stesso tempo, politico, sociale, economico ed occupazionale e che impone decisioni immediate».

«Un segnale significativo per la Calabria»

Secondo Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Findici e Ugl «l’approvazione della proposta di legge 473 da parte della prima Commissione consiliare rappresenta un segnale significativo per la Calabria e i calabresi, con una grande prova di responsabilità e competenza dimostrata in concreto da tutte le forze politiche presenti in commissione». I risvolti appaiono chiari: «Fermarsi adesso, dubitare del lavoro svolto finora - sottolineano -, lascerebbe la Calabria priva, per un tempo indefinito e comunque esiziale, di uno strumento utile ad affrontare la sfida per lo sviluppo del proprio tessuto produttivo. Auspichiamo pertanto fortemente, nel pieno rispetto dei ruoli istituzionali, che le forze politiche che compongono la seconda Commissione consiliare e l’intero Consiglio regionale diano finalmente una risposta positiva alle istanze di cambiamento della società calabrese, portando a compimento l’iter di approvazione della proposta di Legge 473».  

 

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