Dopo la decisione del Governo di chiudere tutte le attività non essenziali e in attesa del decreto che la renda operativa, Confindustria interviene a favore delle aziende che dovranno chiudere i battenti. Lo fa con una lettera firmata dal presidente Vincenzo Boccia e indirizzata al premier Conte.

L’organizzazione degli industriali fa sapere di star affrontando con responsabilità la decisione presa da Palazzo Chigi, tuttavia, viste anche le numerose sollecitazioni ricevute in queste ore dal territorio, chiede di allargare la stretta decisa dal Governo.  

 

Tra le richieste di Confindustria, innanzitutto quella di lasciare aperte tutte quelle aziende che non sono incluse tra quelle essenziali, ma che per queste ultime sono fondamentali in quanto ne costituiscono i fornitori o comunque sono ad esse funzionali. Si chiede poi di portare avanti tutte quelle attività che sono strategiche per la produzione nazionale e quelle che non si possono interrompere per ragioni tecniche (impianti a ciclo continuo e rischio incidente).

Boccia chiede inoltre che vengano tenute aperte le porte delle aziende che si occupano di manutenzione di macchinari e impianti, così da garantire il funzionamento degli stessi quando verranno riprese tutte le attività. Fondamentale, poi, che durante il periodo di blocco tutte le aziende possano continuare a godere del servizio di vigilanza.

Infine, si chiede che tutte le aziende che dovranno chiudere possano farlo dopo aver portato a termine le lavorazioni in corso e le consegne.

 

Per Boccia è poi necessario che si indichino con precisione le categorie delle aziende che dovranno chiudere. E ancor di più, che si faccia attenzione alla situazione di liquidità delle imprese: il rischio è che ci siano delle conseguenze irreversibili e che alcune aziende costrette a chiudere non riescano più a riaprire.