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"Le Aterp continuano ad agonizzare nel limbo amministrativo e istituzionale che ha prodotto in questi mesi la spesa dei fondi Gescal per scopi diversi da quelli dovuti - dichiarano i due segretari - e che ha trasformato queste aziende in uffici di collocamento attraverso il collaudato sistema delle short list e delle assunzioni precarie".
Nel mirino dei sindacati finisce anche il progetto di accorpamento, retto dal dirigente generale dei Lavori Pubblici, Mimmo Pellaria, definito "finto e inconcludente". "Le Aterp – scrivono Cgil e Cisl – sono state incluse in tale riordino in maniera assolutamente impropria: non erano enti strumentali della Regione, al pari di tutti gli altri enti ricompresi nella citata legge. Le cinque Aterp difatti non solo non concorrono al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica che è oggi anche vincolo ineludibile per il Bilancio regionale; ma non gravano in nessun modo su Bilancio della Regione Calabria dalla quale non ricevono alcun sostegno finanziario, neanche per le spese di ordinario funzionamento". Diamo atto al neo assessore Roberto Musmanno – aggiungono infatti Iorno e Bevacqua – per aver posto sotto "osservazione" il "Fondo globale regionale" di edilizia sovvenzionata provando a fare chiarezza nel confuso panorama delle Aterp cosi come è stato disegnato dalla passata giunta regionale Scopelliti. Rinnoviamo la richiesta di un incontro con il presidente Oliverio e con l'assessore Musmanno dai quali ci si aspetta una presa di posizione ed una iniziativa forti per affermare se ancora ha validità o meno il progettato accorpamento delle Aterp provinciali".
L'individuazione di Pallaria come legale rappresentante unico delle cinque aziende Aterp, concludono i due sindacalisti, sarebbe "una palese violazione della legge stessa oltre che rappresentare una criticità dal punto di vista del controllo degli atti, facendo sì che il controllore unico sia al tempo stesso controllato nelle cinque Aterp".