Per denunciare sui social la grave crisi in cui versa il Calpark, il Parco scientifico e tecnologico della Calabria, l’amministratore della società consortile Riccardo Barberi, docente dell’Università della Calabria, ha scelto la giornata simbolo del Primo Maggio.

Sei posti di lavoro a rischio

Infatti, esposti al rischio di essere dispersi non ci sono soltanto il patrimonio di conoscenze e professionalità che hanno scandito la vita quasi trentennale della struttura, ma anche sei posti di lavoro occupati da persone esperte nella progettazione e nella rendicontazione dei fondi europei. La loro attività ha consentito di intercettare nel tempo risorse per svariati milioni di euro. Adesso che si registra una brusca frenata nella pubblicazione dei bandi dell’asse 1 del Por, quello relativo all'innovazione, le casse soffrono ed i soci non intendono mettere mano al portafoglio, condannando di fatto il Calpark ad una lenta agonia.

Fallita la prima mediazione

Da gennaio non vengono erogati gli stipendi e un primo incontro fissato all’Ispettorato del lavoro di Cosenza, anche con le rappresentanze sindacali, non ha prodotto effetti per l’assenza di alcuni dei rappresentanti della proprietà. Attualmente il capitale è detenuto per il 26,5 % ciascuno da Università della Calabria e Università della Magna Grecia, l’Università di Reggio Calabria detiene il 7% e Fincalabra poco più del 22%. La società è quindi quasi interamente partecipata da enti istituzionali. La Regione tuttavia, sta cercando di tirarsi fuori. Nel settembre del 2017 Mario Oliverio aveva annunciato di voler dismettere le quote controllate attraverso Fincalabra.

Assemblea sindacale e nota della Cgil

L’8 maggio si tenterà una nuova mediazione. I lavoratori nell'odierna mattinata del 2 maggio si sono riuniti in assemblea negli uffici del Calpark per tracciare una linea di azione comune. Era presente anche il segretario della Fiom Cgil Cosenza Alberico Napoli. «Il Parco scientifico e tecnologico della Calabria non può essere lasciato morire - ha affermato al termine della riunione - La Regione Calabria, l’Unical, ed il sistema universitario calabrese, devono immediatamente assumersi la responsabilità di un impegno concreto per invertire quello che si presenta come un destino segnato. Da tempo, insieme alle altre organizzazioni sindacali e con i lavoratori tutti, stiamo insistendo affinché si volti pagina. Tanto ribadiremo mercoledi 8 Maggio in sede di Ispettorato del lavoro, dove siamo stati costretti a chiamare i responsabili e la proprietà al fine di formalizzare un percorso di rilancio dell’attività capace di scongiurare la chiusura e le conseguenti ripercussioni sui lavoratori».

La visita del Sottosegretario Fioramonti

L'amministratore Riccardo Barberi è atteso a Catanzaro, nella cittadella di Germaneto, per un confronto con gli uffici regionali. Intanto per il 7 maggio al Campus di Arcavacata è atteso il sottosegretario del Miur Lorenzo Fioramonti per una visita istituzionale. Potrebbe essere l’occasione per attirare l’attenzione del Governo su questa controversa vicenda.