«Agiremo sia a livello politico che giurisdizionale contro l'ingiusto blocco del bando periferie. Invieremo ordini del giorno, ratificati dai Consigli comunali, sia alla Presidenza del Consiglio sia al Presidente della Repubblica che ai Consigli regionali, organi dai quali possono partire i ricorsi alla Corte costituzionale. Parallelamente formeremo in Anci una cabina di regia a supporto dei Comuni, per chi vorrà ricorrere in sede amministrativa presso il Tar di competenza».

 

Così il sindaco di Cosenza e delegato Anci all'Urbanistica, Mario Occhiuto, al termine della commissione Politiche abitative, lavori pubblici e urbanistica, riunitasi oggi a Roma. «Il governo è venuto meno ad una promessa fatta ai sindaci che ci ha portato ad interrompere le relazioni istituzionali - aggiunge Occhiuto - la strada che dobbiamo intraprendere è quindi quella di opporci con tutti i mezzi a disposizione per una ingiusta interruzione di un contratto tra parti dello Stato».

 

Netto anche il commento del presidente della Commissione Anci, Stefano Lorusso: «La sottrazione dei fondi alle periferie, oltre ad essere un pessimo segnale di disattenzione verso le aree più degradate delle nostre città, è anche una mossa palesemente anti economica. Vengono bloccati 2,7 miliardi di investimenti - aggiunge Lorusso - che significano posti di lavoro e cantieri, per altro, in molti casi, già appaltati. Auspichiamo che il governo e il parlamento, in sede di discussione del documento di economia e finanza, si rendano conto del danno prodotto e riportino i Comuni nelle condizioni di poter operare». Oltre all'ordine del giorno sul bando periferie, nel quale si chiede il ripristino della copertura finanziaria, la Commissione Anci ha elaborato proposte di modifica del Codice appalti e svolto un aggiornamento sul lavoro del tavolo tecnico del ministero delle Infrastrutture in materia di standard urbanistici.(ANSA).

LEGGI ANCHE: Bando periferie, Forciniti replica a Falcomatà: «Nessun furto, solo un rinvio»