In provincia di Cosenza sono venuti a mancare circa 800 posti sulle cattedre di sostegno rispetto al precedente anno scolastico. Quale sia il motivo di una così drastica riduzione è ancora un mistero.

Anche perché la sede dell'Atp è un fortino inespugnabile, dove nessuno può accedere. Il Covid non c'entra. La situazione è analoga a quella degli anni passati. Il personale è oberato e non può ricevere nessuno, fanno sapere dall'interno delle segrete stanze, mentre all'esterno esplode la rabbia di docenti spediti ai quattro angoli del paese per prendere servizio, nonostante vi siano potenzialmente numerosi posti disponibili negli istituti della propria città.

Quella delle cattedre di sostegno però, denuncia la Cgil, sindacato promotore di un sit-in davanti la sede dell'ufficio Scolastico di Via Romualdo Montagna, è soltanto la punta dell'iceberg. Sono tante le anomalie relative alla gestione delle utilizzazioni e delle assegnazioni provinciali ed interprovinciali. Ed anche nell'assegnazione dei punteggi, con errori definiti marchiani per i quali fioccano valanghe di ricorsi.

«Intervenga la magistratura»

Secondo quanto si è appreso, le inesattezze sarebbero talmente evidenti, da alimentare il dubbio che possano essere riconducibili a comportamenti dolosi. Per questo i legali di alcuni dei docenti danneggiati, hanno inviato un esposto al Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri affinché valuti la presenza di eventuali condotte penalmente rilevanti.

I sindacati: «Arroganza amministrativa»

Una sintesi dei motivi della manifestazione organizzata a Cosenza, nell'intervista a Pino Assalone, rappresentante Cgil-Flc, il quale non si fa remore nel denunciare l'arroganza amministrativa dell'Ente: «Gli uffici sono chiusi da mesi - afferma - Una situazione insostenibile alla luce delle tante importanti incombenze cui deve fare fronte».