Curata dal fotografo Emilio Arnone, e comprende una serie di manifesti e locandine di film appartenenti alla collezione privata dell'archivio Tiziano Magi, appassionato di cinema e grande collezionista
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Il museo Saverio Marra Fotografo a ridosso dell’Abbazia florense di San Giovanni in Fiore, ospita fino al 29 agosto una bellissima e rara mostra dedicata ai manifesti cinematografici.
La mostra, della quale l'associazione "Fata Morgana" la ONG "Marco Polo Institute" è partner, è curata dal fotografo Emilio Arnone e comprende una serie di manifesti e locandine di film appartenenti alla collezione privata dell'archivio Tiziano Magi, appassionato di cinema e grande collezionista.
La mostra è tra le più interessanti nel sud Italia per la qualità dei manifesti, la maggior parte prima edizione, anche con bozzetti originali e poster censurati e per tematica che non si è mai vista prima. Sono esposti pezzi che hanno valori commerciali importanti.
Vi sono oltre 50 pezzi tra cui un Boccasile, unico manifesto fatto dall'artista per il cinema, disegnato dall'illustratore grafico e pittore italiano assoldato dalla propaganda fascista.
Gino Boccassile deve la sua fama, nei primi decenni del ‘90, soprattutto alle “Signorine Grandi Firme”, serie di fortunate illustrazioni a colori di figure femminili che comparivano sulle copertine della rivista Le Grandi Firme, un rotocalco settimanale voluto da Cesare Zavattini che all'epoca era il direttore editoriale della Arnoldo Mondadori Editore.
Tra i manifesti più importanti della Mostra che ha curato il giovane e preparatissimo fotografo calabrese Emilio Arnone, troviamo quelli dei film: Il piacere, Legittima difesa / Riso amaro, tre pezzi introvabili e di notevole valore. Tra gli autori: Ballester, Simeoni, Casselon, che sono tra gli illustratori più importanti del cinema. Sono esposti fotobuste di Fellini, Il Decameron di Pasolini, La magnifica preda di Marylin Monroe.
Arnone, grazie ad una collezione privata di Tiziano Magi ha lavorato duramente alla selezione delle opere, non più legate alla reclama dei film ma opere a sé.
Sono delle vere opere d'arte, per cui l'intento è quello di dargli dignità a prescindere dal loro scopo originale di promozione dei film.
Opere d’arte che oggi, viste con gli occhi e la cultura giusti e adeguati, rappresentano uno spaccato di un’epoca, il ‘900, che dal punto di vista cinematografico è ancora tutto da scoprire e raccontare.