VIDEO | Continua a dividere il tema della didattica a distanza negli istituti calabresi. Per questo il presidente ff della Regione ha convocato alla cittadella i rappresentanti del mondo della scuola: «Confronto necessario» (ASCOLTA L'AUDIO)
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«Per quanto mi riguarda sarei dell’idea, in questa fase, di fermarci per qualche settimana con la didattica in presenza, per far abbassare sempre di più l’assalto del virus. Questo non vuol dire che forzeremo la mano per imporre la Dad, ma laddove i numeri in aumento dovessero richiedere una decisione forte, non mancherò di farlo». Nino Spirlì è pronto ad “ottimizzare” l’ordinanza regionale firmata nella serata di sabato, che lascia ai genitori la possibilità di scegliere se far seguire le lezioni in presenza o a distanza agli studenti delle scuole superiori.
Il presidente ff della Regione Calabria lo comunica al termine dell’incontro, durato circa 3 ore alla cittadella regionale di Catanzaro, trasmesso anche online, al quale ha partecipato l’assessore all’istruzione Sandra Savaglio, con i rappresentanti del mondo della scuola: dirigenti scolastici, insegnanti, studenti e genitori, la maggior parte dei quali chiede didattica a distanza anche per le scuole primarie e secondarie di primo grado, nell’interesse del personale scolastico, dei docenti e delle famiglie.
Favorevoli alla dad
«Stiamo incontrando Spirlì per portare avanti la nostra tesi – spiega Pasquale Raso, del comitato scuole in sicurezza Lamezia Terme, che abbraccia circa 800 persone che operano sul lametino – ovvero che il diritto all’istruzione non viene compromesso con la didattica a distanza. Io stesso ho un figlio che studia all’università e fa regolarmente gli esami. Un altro che, poiché in casa ci sono dei soggetti fragili, studia a distanza e lo fa con profitto e in sicurezza. La didattica a distanza è una misura di contenimento del contagio e la dad deve essere adottata in tutte le scuole di ogni ordine e grado, così facendo verrebbe garantito il diritto all’istruzione che che cammina di pari passo con il diritto alla salute».
Didattica in presenza al 50%
Altro punto dell’ordinanza che fa discutere è la raccomandazione sulla presenza massima consentita per la didattica in presenza a non più del 50% della popolazione studentesca. «Ci sono scuole che stanno insistendo sul 100% per alcune classi, in particolare per i primi e gli ultimi anni degli istituti superiori. E questo non va bene per cui se c’è ancora qualche dubbio probabilmente passeremo dal consiglio all’ordine e dove non siamo arrivati con il garbo istituzionale, arriveremo con i poteri che ci da la legge». «Mi pare che la società sia abbastanza divisa: c’è chi vuole le scuole chiuse e chi le vuole aperte. La salute è in pericolo ma è in pericolo anche la formazione di questi ragazzi – per l’assessore Savaglio -. In ogni caso qualcosa andrà storto. Bisogna resistere, aspettare che passi il momento, che arrivi il vaccino e cercare di restare il più possibile vicino ai giovani».