Un percorso visivo che racconta il corpo, frammentato, dolente, pulsante, sensuale, rotto e ricomposto dalla luce. La mostra Corpus 1, inaugurata venerdì nella galleria indipendente Gaia, nel cuore della città vecchia di Cosenza, è stato un modo per guardare al futuro, all’arte che non si è mai fermata, neanche in questi mesi di blocco.

Tre donne sono le protagoniste dell’allestimento: Marilena Onorato, Ivana Russo e Anita Dadà che, attraverso i palpiti dell’erotismo, le forme sagomate dalla luce, l'armonia della distanza, lanciano un chiaro messaggio politico di autodeterminazione e libertà tutta al femminile.

«Siamo figli di una cultura che, troppo spesso, malauguratamente, ha relegato il corpo nella mera dimensione della materialità - dicono gli organizzatori della mostra -, leggendolo, tutt'al più, alla stregua di schermo, interfaccia, filtro. Un canale di comunicazione tra la brutale molteplicità del mondo esterno e la presunta unitarietà di quello interno. Il corpo sfugge, sempre, irrimediabilmente, al nostro controllo».