VIDEO | Assegnato al procuratore di Catanzaro il riconoscimento intitolato alla Madonna del Carmelo. Il magistrato ha esaltato il ruolo dei sacerdoti e li ha esortati a continuare nell'opera di recupero dei giovani più esposti al rischio di finire tra le fila della criminalità organizzata
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È stato il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri il primo premiato nell’ambito del Premio Madonna del Carmelo, riconoscimento attribuito a chi si è distinto con la sua azione nell’arginare l’illegalità, facendosi promotore di azioni finalizzate al bene comune ed inserito nei festeggiamenti per e inserito all'interno della novena per la festa dell’omonima Madonna.
Un momento di riflessione per parlare di legalità e di lotta alla criminalità in un territorio, quello lametino, che ha bisogno di continua linfa in tal senso, ma anche di esempi che vadano a sostenere parole e precetti a cui hanno offerto il loro contributo oltre a Don Fabio Stanizzo, promotore dell’evento e sacerdote della parrocchia di San Nicola di Bari che ha ospitato l’evento, anche il neo vescovo della diocesi di Lamezia Terme Giuseppe Schillaci e il pm della Procura di Catanzaro Camillo Falvo.
«Incontri come questo sono utili soprattutto per i ragazzi, per coloro che non hanno ancora scelto da che parte stare. I giovani sono fragili, sono manipolabili, dobbiamo evitare questo e per questo loro devono studiare ed informarsi», ha detto Gratteri. Sì, studiare per capire il mondo, per non lasciarsi strumentalizzare, ma anche per trovare un posto nella società. Magari con quei concorsi, ha raccontato Gratteri, a cui molti non credono più pensando siano già decisi, ma che avranno sempre «una percentuale di posti per i figli di nessuno».
«La Procura sta facendo tanto, sta dando il massimo – ha aggiunto – ma abbiamo bisogno di voi. Non vogliamo mettervi a rischio. A rischiare dobbiamo essere noi magistrati e forze dell’ordine ma abbiamo bisogno che subito dopo degli arresti voi non diate il tempo ai figli e ai nipoti di quei mafiosi che noi mettiamo dietro le sbarre di occupare gli spazi lasciati vuoti. Dovete occuparli voi, scendere in strada, fare associazionismo. Vi chiediamo fiducia, impegno e prese di posizione».
«La Chiesa al Sud è fondamentale – ha continuato il magistrato – perché è molto frequentata ed è un modello. Se ci sono buoni preti e buoni vescovi possono aiutare concretamente, altrimenti è un guaio»
«La Chiesa è stata coinvolta in passato anche in vicende poco piacevoli – ha commentato il pm della Procura di Catanzaro Falvo - perché la criminalità organizzata cerca di avvicinarsi. Abbiamo avuto gli esempi delle processioni con gli inchini sotto ai balconi, gli appartenenti alla criminalità che facevano a gara per portare il santo e via dicendo. La Chiesa ha un ruolo importantissimo nella lotta alla ‘ndrangheta».
«Dobbiamo allontanare il male e promuovere il bene in ogni modo – ha detto invece monsignor Schillaci – e un magistrato come Gratteri credo stia facendo esattamente questo».