Le celebrazioni della giornata della memoria nel campo di internamento di Ferramonti hanno un sapore particolare, nell’ottantesimo anniversario della promulgazione delle leggi razziali. Per l’Italia un’infamia difficile da cancellare in un periodo nel quale non mancano le analogie con quegli anni oscuri, in cui una forte crisi economica e sociale alimentò l’intolleranza e spinse il fascismo ad allinearsi con la follia di Hitler.

Il rischio che la Shoah possa ripetersi

Giancarlo Elia Valori ha arricchito uno dei tanti momenti di incontro organizzati in questa settimana dall’amministrazione comunale di Tarsia, con una relazione sul tema La Shoah e conflitto di civiltà. Titolare della cattedra della pace all’università ebraica di Gerusalemme, Valori mette in guardia sul rischio che una tragedia come la Shoah possa ripetersi.

Cultura e consapevolezza sono tra i principali antidoti dell’antisemitismo. Anche per questo si è proceduto ad un doppio taglio del nastro, quello del Parco Letterario Ernst Bernhard e della biblioteca del campo intitolata a Gustav Brenner, ex internato di Ferramonti. Dopo la liberazione decise di stabilirsi a Cosenza dove fondò la Casa Editrice Brenner. All’inaugurazione era presente il figlio Walter.

I bambini, nella settimana della memoria, giungono da numerose scuole del territorio. Vedere con i loro occhi i luoghi in cui gli internati vennero confinati, li aiuta a comprendere il dramma della shoah.  

Nella giornata del 27 gennaio Ferramonti ha ospitato tra le altre, le riflessioni di Edith Fischhoff Gilboa, ex internata e autrice del libro “Vivrò libera nella Terra Promessa”.

Salvatore Bruno