La filosofia e l’arte sono stati al centro del primo festival “Diàlogos” che ieri ha condotto il pubblico presente nella sala consiliare del comune di Figline Vegliaturo (Cosenza) in un affascinante viaggio condotto dal professor Pietro Bria, psichiatra, già docente all’Università Cattolica di Roma, di origini calabresi.

La sua lectio magistralis, dal titolo: “Dal logos al pathos, la musica come linguaggio degli affetti”, molto partecipata ha riscoperto la figura del compianto Giuseppe Sinopoli, a cui il professor Bria ha dedicato un pensiero colmo di affetto e stima. «Prima che morisse - ha ricordato Bria – lui aveva dato l’avvio a un progetto, che poi ho portato avanti personalmente, in cui la musica aveva un doppio ruolo sia all’interno dell’ospedale, a contatto con la sofferenza dei malati, sia dell’Università tra chi ha scelto di fare il medico».

Un festival che avvicina i giovani alla filosofia

L’obiettivo del festival “Diàlogos” è quello di promuovere la conoscenza della filosofia e dell’arte, mettendo al centro del progetto gli studenti e i giovani. Questo per promuovere una chiave di lettura al senso della vita e delle vicissitudini dell’esistenza, per promuovere un pensiero critico sui problemi dell’uomo e sulla condizione umana, per favorire il confronto e il dialogo tra le diverse culture.

«Aristotele nel testo “Metafisica” afferma che “gli uomini hanno cominciato a filosofare – spiega il dottor Gaetano Marchese, psicologo, tra gli organizzatori della manifestazione – ora come in origine, a causa della meraviglia. Di fatto chi prova un senso di meraviglia riconosce il sapere. Ma per sapere, occorre acquisire la scienza delle cause”. Il pensiero e il discorso filosofico, così come l’arte, si interrogano sulla condizione dell’uomo e sulla sua identità. Per questo Jaspers chiarisce che «filosofia significa, in verità: essere in cammino. Le interrogazioni e le domande sono per essa più essenziali delle risposte, e ogni risposta viene nuovamente e continuamente rimessa in questione».

L’arte e il pensiero critico nelle scuole cosentine

Il festival, organizzato dalla cooperativa “Teatro in note”, grazie all’impegno del suo direttore artistico, Vera Segreti, ha come protagonisti gli adolescenti, gli studenti, che sperimentano un percorso di conoscenza nuovo. Gli eventi proposti, costituiscono un elemento formativo e culturale nuovo e innovativo, dedicato agli studenti liceali che frequentano il Liceo Classico e il Liceo Scientifico per offrire loro una prospettiva di lettura della filosofia e dell’arte come conoscenza aperta al mondo, e allo stesso tempo per essere un sostegno all’ insegnamento attraverso un progetto educativo composto da attività specifiche dedicate alla riflessione filosofica e artistica, allo sviluppo della consapevolezza e alla formulazione di linguaggi e codici artistici.

«L’emergenza sanitaria non ha fermato il progetto»

«Il progetto doveva essere svolto nell’anno 2020, ma a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19, che psicologicamente ha evidenziato la precarietà della vita e tutte le nostre fragilità in un tempo sospeso dalla paura della contaminazione, abbiamo dovuto spostarne la realizzazione perché gli incontri con gli studenti, per ragioni di sicurezza sanitaria, non potevano essere realizzati - spiega il dottor Marchese -. Ad oggi, considerato che i contagi da Covid-19 sono in diminuzione, rispettando le linee guida per la sicurezza per come da legge, è possibile recuperare il senso del nostro Festival e far partecipare attivamente gli studenti agli incontri programmati. Senza la partecipazione attiva degli studenti il Festival sarebbe snaturato e perderebbe di significato e di senso».

Il calendario degli appuntamenti

La seconda parte del festival, quella dedicata all’arte, si terrà a partire dal 12 novembre con il concerto di Valentina Balistreri in Balistreri canta Balistreri e musiche da Sud e che vedrà alla chitarra Massimo Garritano. Il concerto si terrà al Centro Pisl di Piano Lago. Nello stesso luogo, alle 21, del 13 novembre ci sarà il trittico che Libero Teatro dedica a Pirandello con L’uomo dal fiore in bocca, La Giara e La Patente con in scena Graziella Spadafora, diretta da Max Mazzotta.

Terzo e ultimo spettacolo sarà quello di Sasà Calabrese, Dario De Luca e Daniele Moraca dal titolo Aspettiamo senza avere paura domani, che si terrà il 14 novembre al Centro Pisl di Piano Lago.

A chiudere la rassegna, il 16 dicembre, la cerimonia di premiazione degli elaborati degli studenti.

Nella stessa giornata e nello stesso luogo verrà inaugurata la mostra di pittura Da tanto rovinoso mare poco suono giunge, una collettiva di artisti italiani e stranieri con opere di A. Yoemir (Cuba), Z. Rodin Sotologno (Cuba), A.Garcia (Cuba), N. Stoyanov (Bulgaria), W. Kopczinski (Polonia), D. Bruno(Italia), A. Granata (CS), S. Lo Celso (Italia), F. Magli detto Francomà (Italia), F. Iozzi (Italia).

«Siamo lieti di ospitare il primo festival della filosofia e dell’arte – ha dichiarato il sindaco di Figline Vegliaturo Fedele Adamo –. Ci fa piacere ospitare il pensiero odierno e stimolare cittadini e studenti alla riflessione personale e collettiva. Questo è solo il primo passo di un cammino molto lungo».