È quanto emerge dalla Relazione annuale 2017 della Direzione centrale per i servizi antidroga della Polizia di Stato, secondo cui una buona fetta del business sarebbe gestito da importanti gruppi malavitosi esteri
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Il traffico di droga in Italia è ormai diventato un affare appannaggio non solo delle mafie locali, ma anche delle organizzazioni criminali straniere.
È quanto emerge dalla Relazione annuale 2017 della Direzione centrale per i servizi antidroga della Polizia di Stato, secondo cui una buona fetta del business sarebbe gestito da importanti gruppi malavitosi marocchini, nigeriani e albanesi.
«Accanto alla ‘Ndrangheta calabrese, - si legge nel documento - che, grazie alla propria ramificata rete di contatti internazionali, continua a ricoprire un ruolo di assoluta ed indiscussa centralità nel traffico della cocaina nel nostro Paese, prendono la ribalta alcune agguerrite compagini straniere composte da marocchini, nigeriani e albanesi».
Un primato, quello della criminalità calabrese, che viene quindi insidiato dalle nuove leve straniere, forti anche della manovalanza «addetta alla diffusione capillare dello stupefacente nelle piazze di spaccio».
La relazione evidenzia, inoltre, che gli stranieri coinvolti nel traffico e nello spaccio di droga sono circa 14mila e rappresentano il 40% di tutti i denunciati per questo tipo di reato.